Truffa Tk-Ast, ammissioni dagli operai nell’interrogatorio di garanzia

TERNI – Interrogatorio di garanzia per i cinque ternani agli arresti domiciliari coinvolti nell’inchiesta “Acciaio Sporco”. Davanti al gip, Maurizio Santoloci e al pm, dottoressa Elisabetta Massini, i cinque collaborano.

Emidio Gubbiotti, avvocato difensore di Alessio Petrollini e Daniele Inches, “Sto lavorando su una direzione. Questa idea iniziale di difesa sta camminando. I miei assistiti, Inches e Petrollini, hanno risposto entrambi in maniera costruttiva, responsabile, e consapevole. Un approccio serio sia alle domande del pm che a quelle del gip Santoloci, sia alle mie. I due hanno dato alcune necessarie puntualizzazioni rispetto alla loro posizione. Hanno ritenuto necessario precisare quale era la loro attività specifica dentro Ast e quale era l’eventuale, più o meno ampio, rapporto con alcuni, soltanto degli altri indagati. Ho chiesto la revoca delle misure cautelari, ed ho chiesto che il giudice possa valutare le condizioni attuali dei due imputati che ritengo differenti da quelle che c’erano prima, ovvero fino a quando non sono state arrestati.”

Attualmente i due ex dipendenti delle Acciaierie sono stati sospesi dal posto di lavoro. L’azienda infatti è in attesa di sviluppi.

L’avvocato Enrico De Luca, difensore di Alessandro Luzzi, ha sottolineato come le risposte del suo assistito siano state “costruttive e consapevoli”. Luzzi ha risposto a tutte le domande poste da gip e pm.

Leonardo Manni è invece difeso dall’avvocato Luigi Fiocchi. In ballo un memoriale di dieci pagine contenenti precisazioni e la propria verità.

Gli avvocati Manlio Morcella e Folco Trabalza difendono l’imprenditore ternano Andrea Papa Italiani.

 

 

 

Tk-Ast

 

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