Umbertide, il sindaco sfiduciato al contrattacco: “Atto di prepotenza senza eguali”

UMBERTIDE – Lo strappo consumato nel Partito democratico umbertidese, che ha provocato la caduta dell’amministrazione Locchi, non spegne gli animi che anzi, sono sempre più bollenti. Dopo il ritiro delle deleghe ai due assessori, Locchi aveva abbassato la mira, pensando anche al reintegro. Ma la miccia si era innescata ed è finita nel peggiore dei modi.

E il sindaco, di fatto sfiduciato, ora va all’attacco: “si è trattato di un atto di ingerenza e di prepotenza senza uguali, conseguenza della decisione assunta dal sottoscritto di revocare le deleghe agli assessori Montanucci e Violini, facoltà che attiene alla piena autonomia del sindaco e che era stata dettata da motivi prettamente politici e non personali. Da mesi infatti il rapporto tra l’Amministrazione Comunale e una parte del Partito Democratico di Umbertide era diventato alquanto complesso e tale situazione era nota da tempo ai massimi livelli regionali, sia politici che istituzionali”.

“A seguito della revoca delle deleghe agli assessore Montanucci e Violini – prosegue Locchi – lunedì si era tenuto a Perugia un incontro con il Pd regionale e il Pd di Umbertide che avevano proposto al sottoscritto il reintegro dei due assessori in cambio dell’apertura della direzione del Pd di Umbertide alle minoranze del partito, proposta che il sottoscritto aveva rifiutato. In seguito, ritenendo opportuno giungere ad un accordo per portare a termine la legislatura e con essa i tanti progetti in programma, il sottoscritto era tornato sui suoi passi e, per il bene della comunità umbertidese, già nelle prime ore della mattinata di giovedì 14 dicembre, aveva comunicato alle segreterie comunale, provinciale e regionale del Pd, nonché alla Presidenza Regionale, la disponibilità ad accettare le condizioni da queste proposte”.

“Nonostante l’apertura e la disponibilità dimostrate, confermate anche dal fatto che erano già stati predisposti gli atti di reintegro dei due assessori, nel primo pomeriggio di giovedì, 9 consiglieri comunali hanno presentato le dimissioni, determinando con un gesto fortemente irrispettoso nei confronti degli elettori Umbertidesi la fine anzitempo della legislatura e bloccando di fatto tutti i progetti in corso. Una forzatura consentita dalla legge ma lesiva della scelta democratica dei cittadini che avevano eletto nel 2014 questa amministrazione”.

“La superficialità, l’ arroganza e l’irresponsabilità dei consiglieri del Pd e le aspirazioni di due consiglieri di Umbertide Cambia, concentrati sulle proprie velleità politiche ed elettorali piuttosto che sul bene di Umbertide, hanno determinato il commissariamento del Comune, con grave danno per la città e gli umbertidesi. Con tale gesto i consiglieri dimissionari si sono resi autori di una delle scelte peggiori che un consigliere responsabile e veramente attento alla propria città possa fare soprattutto quando in cantiere ci sono numerosi progetti già avviati o da avviare nel 2018, tra cui il completamento dei lavori di adeguamento sismico del Palazzo comunale, l’ampliamento dei cimiteri civici di Umbertide e Pierantonio, i tanti interventi nelle frazioni, gli interventi di manutenzione straordinaria delle scuole per un importo di 150.000 euro, la realizzazione della ex serra per disabili. Tutti progetti che questa amministrazione dopo anni di sacrifici dettati dalla situazione di bilancio era riuscita a mettere in cantiere”.

E poi una domanda sorge spontanea. Queste decisioni chi le ha prese? Si dirà l’assemblea del PD, ma su un tema così delicato perché non sono stati sentiti gli iscritti del PD; come al solito avrà deciso uno per tutti!Dimissioni organizzate e portate avanti in modo coordinato e nonostante la completa disponibilità del sottoscritto a riaprire il tavolo di confronto in una logica costruttiva per il bene di Umbertide. Una parte del Partito Democratico ha deciso in modo bulgaro di interferire pesantemente sull’Amministrazione Comunale con metodi che non si usavano neanche nel secolo scorso: sfiduciare il sindaco e commissariare il Comune è una responsabilità della quale i vari livelli politici comunale, provinciale e regionale (che si sono dimostrati incapaci nel gestire la criticità della situazione) dovranno assumersene la totale responsabilità con tutte le conseguenze negative che tale incomprensibile atto avrà per la comunità umbertidese, da sempre punto di riferimento della nostra regione sotto il profilo politico ed amministrativo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.