Umbertide, l’imprenditore Gabriele Bartolini s’impicca in fabbrica e lascia un biglietto: “Non riesco a pagare gli operai, non ce la faccio più”

UMBERTIDE – Non riusciva a pagare gli stipendi ai suoi operai, a causa della crisi e della banca che non gli faceva più credit. Non ha retto la pressione, forse la vergogna di fronte ai suoi dipendenti che avevano deciso di fare sciopero e così ha deciso di uccidersi. L’imprenditore Gabriele Bartolini, titolare della Coben, 30 dipendenti, e di altre aziende metalmeccaniche nella zona di Umbertide per un totale di 130 operai, si è impiccato giovedì 3 agosto all’interno dell’azienda che dirigeva. Avrebbe dovuto firmare un accordo con i sindacati, ma a quell’incontro non è mai arrivato: un collaboratore l’ha trovato morto, con una corda al collo. Sulla scrivania del suo ufficio un biglietto con scritto: “La banca non mi fa più credito e non so più come fare a pagare gli stipendi agli operai. Non ce la faccio più”. Sconvolti i dipendenti e i sindacalisti, che in questi giorni avevano trattato con l’imprenditore per arrivare a un accordo. Sul posto la polizia per le indagini di rito.

La reazioni

Tante le reazioni alla morte di Bartolini, che ha sconvolto anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, che su Twitter ha commentato: “Cordoglio per l’imprenditore suicida a Umbertide. Dramma ripetuto troppe volte, non può essere lasciato solo chi dà o perde lavoro”

Sotto choc anche il mondo sindacale: il sindacalista Fiom Cgil Maurizio Maurizi, che l’aveva incontrato la sera prima, ha raccontato che Bartolini era tranquillo e che in breve erano riusciti a trovare un’intesa dicendo che aveva la possibilità di pagare circa metà degli stipendi.

Cordoglio e dolore per la scomparsa di Bartolini sono stati espressi dal sindaco di Umbertide, Marco Locchi. Dal primo cittadino anche preoccupazione per il futuro dell’azienda e dei lavoratori, anche perchè l’impresa aveva sottoscritto contratti importanti.

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