Umbria mobilità, difetto di giurisdizione della Corte dei Conti: tutti salvi

PERUGIA – “Difetto di giurisdizione” sulla citazione dei consiglieri provinciali e degli ex vertici di Umbria mobilità, della presidente Marini e di molti passati e attuali assessori proprio sulla vicenda della società. Lo ha sancito proprio la Corte dei Conti che ha ribadito come non possano “essere mosse censure all’operato degli amministratori”.

La Corte dei Conti dunque conferma che gli amministratori abbiano agito secondo i canoni di ragionevolezza. Dalla Procura regionale c’era stata la richiesta di risarcimento per 44 milioni di euro.

– “Con il prestito a Umbria Mobilità le istituzioni provinciale e regionale hanno salvato il trasporto pubblico in Umbria, un servizio essenziale e che garantisce la tutela di diritti fondamentali. Nessun danno erariale, nessuna finalità diversa dalla difesa dell’interesse generale, nessuna condotta che non sia stata improntata alla correttezza e alla ragionevolezza. Con la sentenza di oggi, la Corte dei Conti porta finalmente un elemento di chiarezza in una vicenda complessa e se da un lato rende ragione delle scelte e dell’operato degli amministratori pubblici coinvolti, dall’altro lascia un velo di amarezza per gli strascichi dei tanti, troppi, atteggiamenti giustizialisti e forcaioli che in più di un’occasione hanno superato i limiti del buon senso. L’auspicio è che si possa velocemente ristabilire la dignità di quanti hanno visto messa in discussione la propria buona fede e che con un contributo determinato, in termini di equilibrio e responsabilità, da parte di tutti, in primo luogo di quanti ricoprono incarichi istituzionali, si possa smettere di avvelenare un clima di odio sociale già fortemente compromesso”. Così, in una nota, la reggenza del Pd Umbria.

 

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