Umbria Tpl e Mobilità, la società fa causa alla Regione. Ok al bilancio 2015 con 13 milioni di perdite

PERUGIA – Umbria Mobilità fa causa alla Regione per la presenza di 10 milioni di euro di crediti non riconosciuti. Una sorta di cortocircuito, dunque, alla luce del fatto che la Regione è Ente partecipa alla Spa dei trasporti. Lo dice il bilancio 2015, approvato due anni dopo e con un forte strascico di polemiche. Nel bilancio c’è scritto anche che ci sarebbe una perdita di esercizio di 13.960.399.

“Umbria Mobilità è l’esempio perfetto dell’incapacità di governo del Centrosinistra nella nostra regione”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea legislativa dell’Umbria, Marco Squarta, spiegando che “secondo il bilancio 2015 la perdita di esercizio della società partecipata ammonta a 14 milioni di euro. Una montagna di debiti che dovranno essere ripianati dai cittadini”.

Squarta ricorda inoltre che “qualche anno fa la Regione Umbria consegnò 17 milioni nelle mani dei manager della partecipata ma quell’importo è stato rimborsato solo in minima parte. Ora, ecco il paradosso, la stessa società porta in tribunale l’Ente nel tentativo di rientrare di presunti crediti non incassati per 10 milioni. Tutto ciò – rimarca il consigliere – mentre nel 2009 l’assessore in carica garantì che con la creazione di Umbria Tpl ci sarebbe stato un risparmio di 5 o 6 milioni di euro insieme ad una gestione più efficace per sviluppare nuovi servizi di trasporto pubblico, indispensabili anche per creare nuove gare per le assegnazioni. Sono passati
otto anni – conclude Squarta – ma dei nuovi bandi non c’è ancora traccia”.

L’assessore regionale ai Trasporti, Giuseppe Chianella, si difende così: “tale perdita deriva esclusivamente dall’effettuazione di  accantonamenti straordinari e svalutazioni prudenziali  di crediti e assets, quali quelli relativi a presunte partite debitorie  scaturite  da contenziosi in essere da parte di alcuni soci al momento della nascita  della società Umbria tpl e Mobilitá SpA, ma che la gestione caratteristica della stessa risulta in sostanziale pareggio”.

“Il consigliere Squarta – riferisce l’assessore – sa, o dovrebbe sapere, che la Regione è socio di minoranza della predetta società, al pari di altri soci pubblici come il Comune di Perugia e la Provincia di Perugia e che, pertanto, le risultanze della gestione non possono essere messe in carico al solo socio regionale il quale ha posto in essere ogni possibile iniziativa per mitigare l’impatto della situazione economica e finanziaria  che, di certo, non ha contribuito a generare. Giova peraltro ricordare – ha aggiunto l’assessore Chianella – che l’approvazione del bilancio 2015 è avvenuto con voto favorevole dei soci presenti. Al contrario, l’azione responsabile del socio  regionale, ha contribuito ad alleviare,  anche grazie all’avvenuta cessione a Busitalia del ramo esercizio,  le condizioni economiche e finanziarie della propria partecipata   mantenendo  in sicurezza e garantendo la continuità del trasporto pubblico regionale”.

Relativamente all’inerzia imputata alla Regione derivante dalla mancata effettuazione della nuova gara per i servizi di TPL Chianella ha chiarito che “non esiste alcuna relazione o collegamento tra le due problematiche e che il mancato avvio delle procedure di affidamento consegue esclusivamente ad aspetti di ordine nazionale quali la non ancora compiuta approvazione della nuova disciplina sul trasporto pubblico e della definizione del quadro finanziario e normativo”.

 

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