Università a Terni, Centro Studi Malfatti: “Occorre una leadership efficace”

TERNI – Dopo le ultime polemiche e prese di posizione in merito alla questione Università a Terni, arriva una nota durissima del Centro Studi Malfatti.

Nel comunicato si evidenzia non solo lo stato di crisi generale del polo universitario ternano, ma anche una crisi che invade l’intera città.

“Alla luce delle ultime notizie sul futuro del polo universitario di Terni – scrivono dal Centro Studi Malfatti – acquistano ancor più valore simbolico e strategico le lungimiranze del Prof. Ciaurro. L’allora sindaco proponeva per la nostra città e il suo polo universitario di guardare a Roma e non a Perugia, sebbene nessuno allora
fosse convinto di quella visione, che non veniva condivisa, oltre che dalle
opposizioni nemmeno dagli esponenti dell’allora maggioranza.”

Come già anunciato dall’Associazione culturale per Terni città universitaria, il futuro dell’università a Terni è tutt’altro che roseo “causa mancanza di fondi, ma, in realtà, si tratta di un declino in atto da anni, connotato da strutture fantasiosamente sparse sul territorio, senza alcuna programmazione strategica apparente, costruite per farne sedi di facoltà e ormai lasciate in abbandono o quasi. Negli ultimi anni accademici le iscrizioni ai corsi universitari ternani sono crollate, mentre la maggioranza dei ragazzi ternani sceglie corsi universitari nella capitale, snobbando persino la storica e prestigiosa sede di Perugia, un po’ anche a causa delle non veloci vie di comunicazioni ferroviarie con il capoluogo di regione.”

Secondo il punto di vista del Centro Studi Malfatti:” l’errore originario è rappresentato dall’insediamento di facoltà universitarie doppione di quelle già presenti a Perugia, mentre la nostra città, per proprie tradizioni, oltre a Medicina, presso l’ospedale, sarebbe stata la sede universitaria ideale per i corsi di: Ingegneria dei Materiali, Ingegneria Idraulica, Ingegneria Elettrotecnica, Ingegneria Gestionale, Chimica Industriale, Informatica, magari con la nascita di una cittadella universitaria nell’area ex Officine Bosco – Camuzzi, area attigua alla stazione ferroviaria e delle autolinee.”

Poi il Centro Studi Malfatti attaca delicatamente anche le forze politiche: “Anche se lodevole difficilmente porterà soluzioni concrete l’interessamento del Sen. Rossi, e il l‘incontro con la Presidente della Regione Marini, in quanto già alcuni giorni indietro la Regione con una nota comunicava che la questione è di pertinenza del MIUR.
La cronica perdita di oltre 5000 posti di lavoro negli ultimi 10 anni, i bilanci degli enti locali in crescente deficit, la storicamente discutibile gestione delle società partecipate, il continuo calo dei residenti, lasciano intendere uno status di morte lenta del capoluogo ternano.”

Dalla realtà dei fatti il Centro Studi Malfatti passa poi ad un appello: “Per frenare questo lento declino c’è bisogno che cittadini, forze sociali ed economiche si uniscano in un progetto di risveglio della città, per un’inversione di rotta con conseguente rinascita economica e culturale.
Occorre una leadership efficace, che possa prendere il posto della attuale casta di origine apparentemente ereditaria, oppure in molti dovranno fare i bagagli e lasciare questo territorio, ormai ridotto in quasi povertà.”

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