Autunno caldo per il sindacato, ecco tutte le vertenze aperte in Umbria

Si apre la stagione della ripartenza. Settembre è ormai alle porte e con la ripresa dell’attività politico -istituzionale riprendono quota anche le vertenze sindacali aperte in Umbria. Di fronti ce ne sono diversi: da quello della siderurgia a quello alimentare passando per la chimica. Se la questione più urgente per le proporzioni e per le ricadute sul territorio regionale è sicuramente l’Ast di Terni, non meno importanti restano le questioni dell’ex Merloni a Nocera, dell’ex Pozzi a Spoleto, e la vendita della Sgl Carbon di Narni e delle aree ex Basell sempre nel ternano, a cui si sono aggiunte le vertenze della Grifo Latte, della Despar e della Sanfaustino a Massa Martana.

Scendendo nel dettaglio, sul fronte Ast già da oggi si registra un’intensificazione della mobilitazione istituzionale, politica e sindacale in vista dell’incontro del 4 settembre al Mise con la multinazionale. L’obiettivo è di bloccare l’attuazione del piano di Thyssen che prevede oltre 500 licenziamenti e lo smembramento del polo. Per il momento sindacati e istituzioni hanno ottenuto solo una “tregua” rispetto all’attuazione del piano che scadrà proprio il 4 settembre. Molto dipenderà quindi dall’esito dell’incontro romano.

Per quanto riguarda l’ex Merloni, Il Governo si è impegnato a intervenire sulle banche per evitare la chiusura dell’attività. Nel frattempo stanno giungendo ad alcuni degli addetti dell’azienda di elettrodomestici le comunicazioni della fine del rapporto di lavoro. Il sindaco di Nocera per giovedì ha convocato i sindaci della fascia appenninica per fare il punto della situazione.

Per l’ex Pozzi, nelle scorse settimane i 250 operai hanno ottenuto dall’Inps il pagamento della cassa integrazione di giugno ma il problema è tutt’altro che risolto.

A Narni ci sono tre manifestazioni di interesse per l’acquisto della Sgl Carbon ma l’azienda non scopre le carte e quindi la trattativa è di fatto arenata. I sindacati ternani dei chimici proprio oggi si sono riuniti per ribadire “l’enorme preoccupazione in merito alla vertenza in atto. Abbiamo ritenuto opportuno richiedere un incontro urgente presso il Mise – dicono i sindacati – in quanto, a valle della presentazione di tre manifestazioni di interesse, palesatesi già con una visita all’interno della fabbrica, non abbiamo, come organizzazioni sindacali, più avuto ulteriori notizie. Non vorremmo che l’azienda stia cercando di bypassare alcuni passaggi, cercando al contempo di selezionare da sola l’interlocutore con cui trattare”.  Stessa situazione per Basell: la vendita delle aree è in stallo da mesi.

Passando al settore alimentare sono cento posti di lavoro a rischio in tutta l’Umbria (di cui 20 ad Assisi, 19 a Magione e 9 a Castiglione del Lago) senza contare tutti quelli connessi con l’indotto, per la chiusura dei supermercati Despar 2G ed Eurospar.

La Grifo Latte, invece, ha comunicato la messa in mobilità di 15 dipendenti per la esternalizzazione del magazzino a una cooperativa che poi dovrebbe riassumere i lavoratori.

Alla Sanfaustino, infine, leader in passato delle acque minerali, i 10 dipendenti rimasti sono da 30 mesi senza stipendio. Nei giorni scorsi hanno incontrato i rappresentanti della Cisl che hanno riacceso i riflettori su una vertenza che rischiava di giacere nel “dimenticatoio”.

Insomma sul fronte sindacale l’autunno si preannuncia molto impegnativo.

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