Festa di Santa Rita, un fiume di fedeli a Cascia: messa la prima pietra del nuovo ospedale

Festa di Santa Rita con la posa della prima pietra del nuovo ospedale di Cascia dopo che la vecchia struttura era stata resa inagibile dal terremoto di sette anni fa. ” La posa della prima pietra rappresentata dalla targa che si trovava nella vecchia struttura, per commemorarne l’edificazione da parte del monastero, racchiude una grande sfida, che non ci chiama solo alla ricostruzione dei muri ma anche a quella di una vera tutela della salute, in seguito alle gravi conseguenze della pandemia, che hanno messo in luce la crisi del sistema sanitario”, ha detto suor Maria Rosa Bernardinis , priora del Monastero Santa Rita da Cascia, commentando i festeggiamenti solenni della taumaturga umbra e l’avvio dei lavori per il nuovo nosocomio “Santa Rita da Cascia”, che si è svolto subito dopo il solenne pontificale, la supplica e la benedizione delle rose. “Già la Madre Fasce operò per assicurare il primo ospedale alla città – ha ricordato la religiosa – e da li ripartiamo come comunità monastica impegnata sempre più nella tutela del diritto alla salute. Diritto che sosterremo con progetti specifici, come la Casa di Santa Rita, per ospitare gratuitamente le famiglie dei pazienti ricoverati in ospedale, sempre in ascolto dei bisogni dei più fragili”. Presenti, insieme al sindaco Mario De Carolis e al vicesindaco Marco Emili,  il commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli, la governatrice dell’Umbria Donatella Tesei, l’assessore regionale alle Infrastrutture Enrico Melasecche, i consiglieri regionali Simona Meloni, Donatella Porzi, Michele Bettarelli. Un fiume di fedeli, provenienti da tantissime parti d’Italia, ha partecipato alle iniziative che si sono susseguite nelle tre giornate, a partire da sabato 20 maggio. Per il sindaco di Cascia Mario De Carolis l’ospedale “rappresenta un pò la casa, dal punto di vista sanitario, della popolazione di Cascia e della Valnerina. Il futuro di una comunità non può non ripartire da queste occasioni. Finalmente parliamo di lavoro, abbiamo fatto tanta burocrazia adesso dobbiamo parlare di opere che crescono”.