La Giunta regionale chiude la porta in faccia a Spoleto: sull’ospedale non si torna indietro

Per la giunta regionale la scelta è fatta e non si torna indietro. Senza ripensamenti e con determinazione il Consiglio regionale dell’Umbria ha respinto, con 6 voti favorevoli dell’opposizione e 12 voti contrari della maggioranza di centrodestra, la mozione sull’ospedale San Matteo degli Infermi e Terzo polo ospedaliero regionale.  In difesa dell’ospedale di Spoleto sono intervenuti Simona Meloni, Tommaso Bori, Michele Bettarelli del Pd, Donatella Porzi e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto), Thomas De Luca (M5S). Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto non “c’è nessuna volontà di depotenziare i servizi sanitari. In Italia mancano gli infermieri e si registra una mancanza cronica di medici. Sarà quindi necessario efficientare tutti i servizi. Questo però non significa chiuderli”. Sul Punto nascita del San Matteo degli Infermi, Coletto ha spiegato la chiusura ricordando che la Regione aveva chiesto la deroga “ma ci è stata negata”. Vengono accorpate a Foligno, in una unica struttura complessa cardiologia, ostetricia, ginecologia, anestesia e rianimazione. Restano a Spoleto le strutture semplici, con un responsabile che risponde di queste strutture. L’ospedale di Spoleto, ha sottolineato Coletto, mantiene la qualifica di Dea di Primo livello, integrato funzionalmente con Foligno. Rispetto all’unità di terapia intensiva cardiologica, ha spiegato ancora l’assessore regionale alla sanità, Spoleto non raggiunge il volume minimo di attività per la cura dell’infarto miocardico e la programmazione indirizza a Foligno la gestione delle emergenze cardiologiche. La riabilitazione cardiologica e le attività programmate restano a Spoleto. Nulla di nuovo quindi. Per la giunta Tesei-Coletto la scelta fatta non si tocca.  “L’ospedale di Spoleto è stato praticamente chiuso”, è stato il commento di Thomas De Luca (M5S). “Il ricorso al privato sta diventando allarmante”, ha aggiunto Donatella Porzi. “Per privatizzare non servono delibere, è sufficiente non far funzionare il servizio pubblico”, ha denunciato Tommaso Bori del Pd. “Così, oltre a smantellare i servizi sanitari, vengono abbandonati migliaia di cittadini che saranno costretti ad andare altrove. Le promesse fatte non sono state mantenute”, ha aggiunto Simona Meloni capogruppo del Pd in Regione.