Valnerina, servizi sanitari assenti: il caso della 14 enne e la denuncia dei sindacati

Un territorio abbandonato a se stesso, senza i servizi essenziali e di assistenza. Una popolazione costretta spesso a ricorrere fuori dall’Umbria, come a Norcia dove un signore di Savelli è stato costretto ad andare a fare l’isolamento – risultato poi positivo al tampone- a San Benedetto del Tronto dove assicura ” di aver trovato un servizio straordinario, dopo essere stato costretto a lasciare Norcia perché nessuno mi ascoltava”. Oppure il caso della 14enne salvata dai sanitari di Foligno e poi trasferita d’urgenza ad Ancona, dove assicurano i genitori della piccola finalmente hanno trovato ” i nostri Angeli”. Per far capire la gravità della situazione basta pensare che la piccola è stata per ben undici giorni in terapia intensiva, prima di essere trasferita – sempre ad Ancona – alla cardiologia pediatrica dell’Ospedale ” Torrette”. Un territorio dove spesso mancano le cose più elementari, dove il diritto alla salute garantito dalla Costituzione è diventato una vera e propria utopia. Centri salute che funzionano a singhiozzo, guardie mediche costrette a fare più di un comune con chilometri di territorio che arrivano ai confini di Foligno e Spoleto e , di fatto, nessun punto dell’emergenza così come prevede la legge. Il tutto dentro ad un contesto di precarietà con centinaia di famiglie costrette a vivere in alloggi provvisori e anziani ormai privi di servizi sociali e assistenziali. Oggi arriva l’ennesima denuncia, l’ultima di tante. Tutte rimaste inascoltate. E’ lo Spi-Cgil a denunciare l’abbandono del territorio, lo fa il segretario provinciale Mario Bravi. ” La Valnerina – denuncia Bravi – è abbandonata a se stessa”. Una denuncia forte ma vera. Una situazione sempre più drammatica che sembra non interessare le autorità competenti con molti anziani soli ormai rassegnati e condannati alla solitudine. ( Nella foto l’ex ospedale di Cascia chiuso)