Calcio tra giovani, insulti razzisti e mega squalifica
PERUGIA – Un incontro tra due squadre giovanili, il Campitello e il Pontevecchio, è degenerato tra insulti all’arbitro, manifestazioni di razzismo con frasi discriminatorie rivolte a un avversario di colore, spintoni e espulsioni. Alla fine del match il resoconto è stato di contestazioni, tre rigori concessi e quattro cartellini rossi, di cui uno rivolto a un allenatore. E non stiamo parlando di episodi di serie A, ma di una partita di calcio, il campionato Giovanissimi con ragazzi tra i 15 e 16 anni che nella trasferta a Terni hanno assunto comportamenti provocatori, irresponsabili e deplorevoli. Un giocatore della Pontevecchio è stato squalificato dieci giornate per aver insultato un avversario «con frasi dal chiaro contenuto discriminatorio». Durante la gara (per la cronaca terminata 5-0 a favore dei padroni di casa) è successo di tutto. Il tecnico della Pontevecchio, Luca Bisello, cerca di spiegare l’accaduto sostenendo che «più che mai i ragazzi dovrebbero fondare le proprie basi sui valori del rispetto, del fair play, dell’educazione e della tolleranza razziale. E invece sento parlare di insulti nei confronti del direttore di gara e degli avversari, con chiari contenuti discriminatori con riferimento alla razza, alla religione, al colore della pelle. Intendo ribadire con forza – continua il mister – il mio totale biasimo nei confronti di tutti coloro si rendano protagonisti di qualsiasi forma di brutalità nei confronti del prossimo, violando totalmente quello che sono le norme cardini del mondo dello sport: la lealtà ed il rispetto». E poi continua affermando: «La mia squadra ha sbagliato. I ragazzi si sono fatti prendere dal nervosismo, rispondendo al direttore di gara e assumendo atteggiamenti che vanno condannati e che non c’entrano nulla con il calcio. Appena è terminato il match ho detto ai giocatori che mi vergogno di quanto successo e che episodi del genere non devono più verificarsi». L’allenatore, anche lui squalificato fino al 31 ottobre, puntualizza: «Sono stato sanzionato, secondo quanto riportato dal referto arbitrale, per aver istigato una rissa a fine partita. Ma questo non è vero: ho soltanto avuto una discussione con il tecnico Alessandro Cavalli, che tra l’altro è un mio amico e ci conosciamo da anni». Mano pesante del giudice sportivo anche per un altro giocatore della Pontevecchio, reo di «aver spintonato l’arbitro, cercando di non fargli estrarre il cartellino rosso dal taschino». Sull’episodio è intervenuto anche il presidente della Figc umbra, Giuseppe Palmerini che ha dichiarato: «Fatti che sicuramente non rendono onore a un movimento, quello calcistico dilettantistico, che oggi è successo di tutto durante la partita del campionato giovanissimi, tra Campitello e Pontevecchio». E rivolgendosi a presidenti, dirigenti, allenatori, calciatori ed arbitri, lancia un messaggio di solidarietà, emarginando quanti ignorano le regole di civile convivenza, dichiarando: «Così come i genitori siano i primi protagonisti di azioni esemplari, ponendo l’attenzione non sul mero risultato agonistico e sulle prestazioni dei figli, ma piuttosto sulla capacità del calcio di innescare sensazioni positive di amicizia e fratellanza».