E’ morto il leggendario Angelillo. Ha concluso la carriera nell’Angelana

Ha formato con i connazionali argentini Sivori e Maschio il celeberrimo trio denominato “gli angeli dalla faccia sporca” e ha legato in qualche maniera il suo nome anche al calcio umbro. Si è spento a Siena all’età di 80 anni l’ex calciatore ed allenatore Antonio Valentin Angelillo (nella foto, tratta da wikipedia, con la maglia dell’Inter), considerato uno dei “ribelli” del pallone insieme appunto ad Omar Sivori. E’ stato una delle figure più importanti del calcio italiano, visto che nel 1958/59 ha realizzato 33 reti, record tutt’ora imbattuto per i campionati a 18 squadre. Ex calciatore di Inter, Milan e Roma, ha vestito anche la maglia della nazionale azzurra (2 presenze, 1 gol) essendo stato naturalizzato grazie alle sue origini italiane (suo nonno è nativo della Lucania, precisamente di Rapone), e come detto ha lasciato il segno anche in Umbria visto che dal 1969 al 1971 ha vestito la maglia dell’Angelana del presidente Antonio Linguaglossa ricoprendo contestualmente anche il ruolo di allenatore. Un’esperienza con alterne fortuna quella di Angelillo, che vide gli assisiati dapprima retrocedere per poi risalire subito l’anno successivo.

Una carriera ricca di soddisfazioni quella dell’ex giocatore argentino. Negli anni della Roma vinse una Coppa Italia e la Coppa delle Fiere, attualmente l’unico alloro internazionale presente nella bacheca giallorossa, mentre con il Milan si aggiudicò lo scudetto del 1968. Con la maglia dell’albiceleste da segnalare l’affermazione nel Campionato Sudamericano del 1957. Da tecnico i successi maggiori sono legati all’Arezzo, dove è stato l’artefice della promozione in B degli amaranto nel 1982 e della conquista della Coppa Italia Semiprofessionisti dell’anno precedente, e appunto all’Angelana, dove nel 1971 vinse la Prima Categoria.

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