La Ternana in vetta alla graduatoria dei ripescaggi? Ecco perchè…

In attesa del dispositivo, atteso tra la serata di domani e la mattinata di mercoledì, molte sono le ipotesi campate in aria nel caso in cui venga ripristinato il format a 19 squadre. La più importante, o interessante, è quella secondo cui la Ternana potrebbe balzare in vetta alla graduatoria dei ripescaggi perchè, oltre al Novara, quasi sicuramente fuori per illecito amministrativo, anche il Catania rischia fortemente di veder sfumare il ritorno in serie B.

Sotto la lente di ingrandimento finisce dunque la situazione dei siciliani, per i quali una multa di di 20 mila euro comminata loro nel corso della stagione 2016/17 potrebbe costargli l’esclusione da questa speciale lista, che la Federcalcio stilerà una volta che la situazione sarà ben definita in tutti i suoi aspetti. In particolare si fa riferimento al comma D3, secondo il quale una società che ha subito provvedimenti di questo tipo non può essere ripescata. La sanzione è indicata per la precisione nel comunicato n.24 del Tribunale Federale Nazionale in cui si condannano (fra gli altri) Pulvirenti (25mila euro), Delli Carri (3 mesi e 25mila euro) e il Catania (20mila euro) per tentato illecito sportivo con riferimento alla partita Bologna-Catania del 27 aprile 2015 e per slealtà sportiva con riferimento alla partita Brescia-Catania del 9 maggio del medesimo anno.

Facendo riferimento al contenuto del provvedimento, esso risale al 6 ottobre del 2016 e fa riferimento alla partita contro il Bologna e il Brescia. Per quanto riguarda la prima, nonostante la transazione economica non si sia conclusa (si legge nella sentenza per richieste superiori al previsto) si tratta comunque di tentato illecito (non importa infatti se sia andata a buon fine la “trattativa”); per la seconda  invece, visto che si cercava una combinazione particolare con una vittoria con uno scarto superiore ai due gol, si tratta di slealtà sortiva, visto che i soggetti coinvolti già nella prima fase hanno deciso di non continuare, ma hanno soltanto ipotizzato il reato. Rispetto alla partita con il Bologna, Pulvirenti ha fatto ricorso, vedendo derubricata la sua posizione a slealtà sportiva. Ma il ricorso non è stato fatto né da Delli Carri (era il direttore sportivo) né dalla società che rimangono penalizzate per illecito sportivo, nel 2016.

Conclusioni Stando così le cose rimarrebbe dunque una sanzione a carico della società etnea e di un suo dirigente per illecito sportivo entro i due anni indicati dal famoso comma D3 sopra illustrato. Dunque, il Catania non sarebbe ripescabile. Non resta che attendere…

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