MILANO-TARANTO La lunga cavalcata che unisce l’Italia

C’è un filo speciale che unisce l’Italia dal Nord al Sud. È quello della Milano-Taranto, la rievocazione storica della lunga, difficile e impegnativa corsa su strada che sino al 1956 chiamò al nastro di partenza i campioni delle più famose case motociclistiche d’Europa.

Da 30 anni il Moto Club Veteran S. Martino di S. Martino in Colle (Perugia), presieduto da Franco Sabatini, organizza la manifestazione che in sei giorni, dall’Idroscalo di Milano sino alla Città dei due mari, porta i centauri in sella a moto d’epoca a spasso per l’Italia. Quasi duemila chilometri, in una sinfonia di motori che pare partitura scritta da un grande musicista.

Un viaggio alla scoperta del Bel Paese, sorprendente e singolare, perchè tocca centinaia di piccoli paesi in equilibrio su arditi spuntoni, spesso neppure segnati sulle carte geografiche, invade stradine di terza mano che portano a valichi sconosciuti lambendo laghetti smeraldini, assedia borghi formati da quattro case e una chiesetta però vivi e pulsanti.

Dall’appennino tosco-emiliano, coi passsi della Raticosa e della Futa a scandire i primi, duri, chilometri di marcia, sino alle Murge, anche quest’anno è stato un susseguirsi di emozioni.

Scattata dall’Idroscalo di Milano alle scoccare delle 24 di domenica 3 luglio, la corsa si è conclusa sabato 9 luglio sul lungomarte Virgilio a Taranto, di fronte al palazzo del Governo. Ben 223 i piloti al via, metà dei quali stranieri, in rappresentanza di 12 nazioni (Usa, Cina, Belgio, Francia, Canada, Inghilterra, Svizzera, Germania, Austria, Olanda, Principato di Monaco e naturalmente Italia).

Il serpentone d’acciaio ha attraversato lo Stivale, accompagnato dal rombo inconfondibile dei pistoni spinti al massimo.Un’originale passerella di moto di tutte le cilindrate, età e marche (dal Guzzino 65cc alle Indian di oltre 1000cc, passando per Rudge, Gilera, Parilla, Bianchi, Honda, Motobi, Benelli, Lambretta, Vespa, Mas, Mondial, Aermacchi, Mv, Davil, Laverda, Morini, Bartali …).

Un museo viaggiante, in grado di catturare l’attenzione degli appassionati e di suscitare ricordi e nostalgie.

La prima tappa s’è conclusa a Villanova di Castenaso, appena fuori Bologna, dopo 360 chilometri. Una marcia di avvicinamento, solcando la pianura padana di notte, quando le cicale smettono di cantare e cedono la ribalta ai grilli. Crema, Fiorenzuola d’Arda, Parma, Reggio Emilia, Modena sono sfilate leggere mentre l’alba s’annunciava con un filo di rosso all’orizzonte. Ad Argenta, ormai giorno fatto, un robusto buffet ha rimesso in senso la compagnia prima della bandierina a scacchi.

La seconda frazione ha portato i tarantini a Perugia. Una meta inseguita trent’anni da Franco Sabatini e finalmente raggiunta grazie al sindaco Andrea Romizi che ha aperto le porte di piazza Maggiore, con il palazzo dei Priori a fare da inconfondibile scenario. Il giorno successivo, dopo un “assaggio” del circuito di Magione, la Mi-Ta ha raggiunto Tivoli Terme passando per l’incantevole Todi, salendo a Montecastrilli e sostando a Magliano Sabina.

Accoglienza festosa a Ferentino, giovedì 7 luglio, prima di toccare Isola del Liri e Sant’Elia Fiumerapido. Immancabile la sosta a Gallo Matese, 700 anime arroccate a 900 metri d’altezza, guidate da Giovanni Palumbo, generose e gentili. Poi Maddaloni e infine Caserta, sfidando un traffico sempre più caotico.

Bari ha ospitato il finale della quinta frazione che ha segnato il passaggio dal Tirreno all’Adriatico con ristori a Venticano, Rionero in Vulture, Gravina e Acquaviva delle Fonti, famoso per la cipolla rossa.

Tutta pugliese l’ultima tappa, breve ma impegnativa per via dei tre ristori uno dietro all’altro (Castellana, Martina Franca e Villa Castelli) che hanno preso per la gola i centauri. Da brividi l’arrivo a Taranto tutti in gruppo.

Sei giorni e duemila chilometri sono volati in un battere di ciglia. Le moto, in età avanzata, hanno patito le difficolta del percorso, cominciando prima a tossicchiare fastidiose, poi a bolsire sempre più rauche. Bravissimi sono stati i meccanici, con le officine en plein air sotto le stelle, che hanno prestato alle compagne di viaggio amorevoli cure quotidiane. I malanni più frequenti? Impianti elettrici dispettosi, valvole puntate, fasce elastiche rotte, grippaggi, carburazioni ballerine, salti di catena e marce riottose a ingranare.

Applauditissimo Gianfranco Bonera, già vicecampione del mondo nella 350 ai tempi di Giacomo Agostini, che da tre anni è presenza fissa in carovana. Elegante e preciso alla guida del suo Guzzi Falcone Sport del 1954, ha dato il “la” a tutta la compagnia, come un grande primo violinista. Mai oltre le righe, sempre disponibile e prodigo di consigli, ha corso per puro divertimento dando a tutti una grande lezione di sportività.

Molto brave anche le “centaure”: Carla Pizzato, Paola Balestra, Sabrina Apostoli, Floriana Elli, Isabelle Lodron, Katrin Mulders, Rosanna Cerruti, Katharina Borchardt, Petra Wilke, Franziska Frangillo-Engler hanno poco da imparare dagli scafati colleghi. Semmai sono i maschietti che dovrebbero imitarne eleganza, sorrisi e signorilità. Le amazzoni ad ogni sosta ne approfittavano per rifare il trucco, mettere il rossetto e “accarezzare” le moto. Belle anche con le mani unte d’olio e i capelli arruffati.

Poca importanza hanno le classifiche, stilate in base a prove di abilità sulla distanza di… cinque metri da percorrere al centesimo di secondo. Molto apprezzati, invece, i punti ristoro, approntati da Moto club, Pro loco, Coldiretti e associazioni di volontariato: gli “assaggiatori” (categoria formata da centauri in sella a moto moderne) hanno assegnato il primo posto ad Acquaviva delle Fonti per l’originale e squisito menù (dall’antipasto al dolce) tutto a base di cipolla, attribuendogli l’altissima media di 9,11 punti su dieci.

Secondo posto per Gallo Matese con la media del 9 e terza piazza a Castellana, con 8.87. Al quarto posto Venticano con 8.43 (indimenticabile la zuppa di castagne, funghi porcini e fagioli) e al quinto Argenta con 8.26. Seguono, con punteggi nettamente superiori alla sufficienza, Villa Castelli, Martina Franca, Pietramala, Ferentino e Fiorenzuola d’Arda.

Tutti promossi alla Milano Taranto: i ristori per la qualità dei prodotti offerti, i piloti per il coraggio intelligente con il quale hanno affrontato i rischi della strada senza temerarietà e gli organizzatori per l’intelligenza coraggiosa che li ha portati ad allestire un’edizione indimenticabile della manifestazione senza lasciare nulla al caso, affiancati da Eicma.

Replica l’anno prossimo, dal 2 all’8 luglio.

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