Perugia, almeno un mese di stop per Nura. Breda: “In campo senza fare calcoli”

La vigilia del recupero contro il Brescia è caratterizzata dal caso, o presunto tale, Nura. Il laterale destro proveniente in prestito dalla Roma dovrà restare fermo almeno un mese per controlli cardiaci programmati. A tentare di fare chiarezza un comunicato redatto pochi minuti fa sul sito ufficiale della società giallorossa, che come è noto detiene il cartellino del giocatore:

Mercoledì 28 febbraio 2018, Abdullahi Nura, è stato sottoposto a controlli cardiologici programmati dai quali sono emersi reperti che hanno reso necessario un periodo di riposo dall’attività sportiva di trenta giorni, successivamente al quale verranno ripetuti gli accertamenti del caso.

Il calciatore nigeriano si trova attualmente in prestito al Perugia“.

Stamane si è poi appreso che Nura non era nemmeno stato convocato contro la Pro Vercelli, segno che qualche problema, presumibilmente non di grossa entità, indubbiamente c’é. Insieme a lui salterà la gata contro le Rondinelle anche Zanon, alle prese con un affaticamento muscolare.

Mister Roberto Breda tuttavia cerca di concentrarsi sul campo, nonostante il periodo di inattività: “I giorni di stop sono stati nove sia per noi che per loro. Al di là di quelle che possono essere le letture c’è una situazione di equilibrio. È compito nostro trovare soluzioni e non scuse. Conterà essere compatti e scendere in campo con grande spirito di sacrificio. Concentriamoci sulla partita di domani”.

Il lungo periodo senza impegni agonistici non ha intaccato lo stato di salute del gruppo: “Abbiamo svolto allenamenti particolari, la squadra sta bene. Diamanti? Dobbiamo solo capire il suo minutaggio, ma ogni ogni cresce sempre di più. Ci darà una grande mano, ma non dobbiamo caricarlo di grosse responsabilità”.

Domani andrà in campo la miglior squadra possibile: “Il turnover verrà spostato più avanti. Mi piace l’atteggiamento di tutti, anche da parte di chi gioca meno. L’approccio è da squadra vera ed è questo che dobbiamo mantenere. Del resto queste caratteristiche le devi cercare, non vengono da sole”.

La classifica migliora sempre di più, ma il tecnico vola basso: “Fare calcoli è pericoloso, non dobbiamo essere superficiali. Non significa mettere le mani avanti, vogliamo solo dare la giusta importanza alle gare che ci aspettano. Prima di Parma, Palermo e Frosinone ci davano con un punto, invece ne abbiamo fatti sette. Nel calcio bisogna pensare a quello che si fa e non ai calcoli”.

Il tecnico si sente sempre più integrato nel tessuto cittadino: “Io sono legato molto alla mia famiglia. Quel poco che esco vedo che l’entusiasmo sta crescendo, ma so che basta poco perchè avvenga il contrario. Mi piace concentrarmi sul lavoro. Perugia ha dei capolavori fantastici, penso a San Pietro, che ho scoperto per caso, e che sembra un museo più che una chiesa. Poi Assisi la conoscono tutti…”.

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