Perugia – Lupa Roma, ovvero amici contro

Il Perugia, che verosimilmente saprà quale sorte verrà riservata al campionato di serie B, prosegue nella sua preparazione al prossimo impegno e domani giocherà alle ore 16 sul terreno del “Vania Massari” di Leonessa la prima delle due amichevoli previste nell’ambito del disgelo tra la società biancorossa e il comune della cittadina reatina in seguito alle polemiche riguardanti il cambio improvviso della sede del ritiro dei Grifoni a causa delle strutture non giudicate all’altezza (con tanto di foto allegate sul portale del club di Pian di Massiano). L’avversario di domani sarà la Lupa Roma, formazione che milita in serie D; il match, nonostante si preveda un esito piuttosto scontato a causa della doppia differenza di categoria, avrà certamente un motivo di interesse: si fronteggeranno dunque due ex compagni ed amici che hanno condiviso importanti esperienze sia nel Milan che nella Nazionale, vale a dire Alessandro Nesta da un lato e Marco Amelia dall’altro. Due ragazzi che, dopo aver fatto parte della vittoriosa spedizione azzurra di Germania 2006, sono accomunati da un aneddoto: la voglia di rimettersi in gioco anche in un ruolo diverso dopo aver fatto grandi cose da giocatori.

Così uguali così diversi Entrambi romani di nascita, uno del 1976 e l’altro del 1982, Nesta e Amelia sono sempre stati caratterizzati da una spiccata personalità, che ha consentito loro di ottenere grandi risultati. Differenti sono stati i percorsi nelle squadre di club: mentre il primo ha vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere con Lazio e Milan, il secondo, cresciuto invece nella frazione dirimpettaia della Capitale (era in panchina il 17 giugno del 2001, giorno in cui la Roma di Capello conquistò il terzo scudetto della sua storia), ha vissuto una lunga anticamera in provincia (tra le esperienze più significativa ricordiamo quelle con Livorno, con cui si è tolto pure lo sfizio di segnare un gol in una partita di Coppa Uefa, Palermo e Genoa) prima di arrivare meritatamente in una grande come il Milan. Ed è proprio il rossonero che accomuna maggiormente i due. Mentre Nesta era sbarcato a Milanello già nel 2002, in pieno marasma dell’era Cragnotti, Amelia arriva nel 2010 come secondo portiere dietro Abbiati ma troverà comunque modo di mettersi in luce. L’allenatore era Massimiliano Allegri, che aveva il non facile compito di spezzare il monopolio interista di quegli anni. Missione compiuta alla grande, con il Milan che vince lo scudetto numero 18. Questo lo score dei due: 4 presenze e 5 reti al passivo per l’estremo difensore di Frascati, 26 presenze per il difensore in un annata che sapeva di rinascita dopo i numerosi problemi fisici che ha dovuto sopportare. Di assoluto rilievo anche l’esperienza con gli azzurri. Già detto che entrambi si laurearono campioni del mondo a Berlino, importante fu anche quello che fecero con l’under 21: nella loro bacheca figura anche il titolo continentale di categoria, uno a testa, conquistato rispettivamente nel 1996 in Spagna e nel 2004 in Germania, quasi un segno premonitore. E ora, Marco e Alessandro si gettano a capofitto in una nuova avventura, quella da tecnico: il primo è all’esordio assoluto, il secondo quasi, dopo l’antipasto dei playoff dello scorso anno. Entrambi con un obbiettivo in comune: emergere a grandi livelli.

Ritorno da ex Un ultimo particolare da menzionare è che Marco Amelia è un ex biancorosso, essendo transitato dal febbraio al giugno 2015. Era il periodo in cui alcuni investimenti nella scuola calcio di Rocca Priora non erano andati nel modo sperato ed ecco perciò la decisione di tornare a giocare. A Pian di Massiano la porta era chiusa da Jan Koprivec, autore di un campionato a dir poco strepitoso prima dell’errore fatale nei playoff contro il Pescara. Camplone ha concesso ad Amelia una sola possibilità, nel match esterno contro il Latina in cui riuscì a mantenere la porta inviolata (finì 0-0).

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