Perugia, Santopadre: “Non sono contento ma lamentarsi è sbagliato”
Il Perugia continua a non vincere e la classifica adesso piange davvero. Il ruolino di marcia recita 7 punti in 7 gare, una media da retrocessione. La piazza mugugna ma ieri sera, alla trasmissione di Umbria TV Fuori Campo, il presidente Massimiliano Santopadre ha provato a tranquillizzare tutti spaziando da un tema all’altro. Si è partiti, e non poteva essere altrimenti, dal cattivo andamento in campionato: “Come tutte le persone che amano questa società non sono contento di come stanno andando le cose. Non mi lamento perché lamentarsi e sbagliato e stiamo cercando di studiare come risalire la china”. Non poteva dimenticare una difesa del proprio allenatore, finito sul banco degli imputati: “Non sono certo deluso di lui, che è attaccato a questa società e lavora con grande passione”. In ogni caso è da escludere un ritorno di Camplone sulla panchina biancorossa, malgrado fosse ancora vincolato da un anno di contratto con la società di Pian di Massiano: “Lui e Bisoli sono due persone diverse. Con Camplone abbiamo ottenuto ottimi risultati, ma le nostre strade si sono separate e mai più si ricongiungeranno”. Tornando alla classifica Santopadre ha detto: “E’ chiaro che non posso essere contento, ma sarebbe inopportuno esprimete giudizi dopo sette turni. Ma non voglio difendere a spada tratta il lavoro della squadra; abbiamo dei difetti e cercheremo di sistemarli”. E a chi sostiene che la rosa abbia la coperta corta Santopadre ha risposto così: “Non è assolutamente vero. Abbiamo il quinto – sesto budget della B ma non significa che sia lo stesso a livello economico. Il Crotone ha speso meno di noi ma è secondo perché il calcio è così. Io resto convinto che questa sia una rosa competitiva in grado di disputare un campionato di vertice. Ci sono anche tre primavera competitivi, non certo dei “bambocci” messi lì per farsi le ossa. Non dimentichiamoci che squadre come Cesena e Cagliari beneficiano del paracadute oltre ad avere presidenti con una liquidità maggiore”. Poi il numero uno biancorosso ribadisce: “Il Perugia è la mia corazzata e sono convinto della validità della rosa. Le offese fanno male alla squadra; chiedo anche a chi critica pesantemente di avere equilibrio”. Se ci mettiamo a dire che la rosa è scarsa, che la coperta e corta e l’attacco non segna facciamo il male della squadra. Al momento non c’è bisogno di intervenire, vedremo più avanti”. Infine, un’altra stoccata ai cosiddetti “criticoni”: “chi ci critica è il 5% , ma fanno rumore per cinquecento. Sono come zanzare che ti pungono, ma devono stare attenti che “schioppano”. Più chiaro di così…