Terremoto sui rifiuti, indagine dell’Antimafia di Perugia su Gesenu e Tsa. Ecco cosa cercano gli inquirenti

PERUGIA – Una maxioperazione che vuole fare chiarezza sulla gestione dei rifiuti in Umbria. Con il blitz di ieri, che ha impegnato oltre 50 uomini della Forestale, si è aperto un vero terremoto nell’ambiente. Quattordici le persone indagate, tutte figure di spicco di Genesu e di Tsa, Trasimeno servizi ambientali, partecipata proprio da Gesenu.

L’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Perugia va nell’ottica di verificare il sospetto di un trattamento illegittimo dei rifiuti di Pietramelina, ma anche di Borgo Giglione e Ponte Rio. Trattamento che potrebbe aver aggirato la legge e causato inquinamento. Nell’indagine infatti anche il percolato e l’acqua di falda a monte e a valle degli impianti e le acque dei torrenti Mussino e Covile.

L’allarme sarebbe partito dalla qualità e sulla quantità dei rifiuti smaltiti. L’obiettivo del blitz è capirne di più. Per questo sono stati anche acquisiti documenti a Ponte Rio, e alla Tsa. Sotto la lente d’ingrandimento anche delle società con il compito di valutare e certificare la qualità dei rifiuti. Sono state visitate dal blitz di ieri anche la Seit Srl, partecipata da Gesenu, un’altra società con lo stesso numero civico della Gesenu  e l’azienda “Fratelli Baldini”, di Tordibetto di Assisi.

La polizia postale sta lavorando sui computer dei 14 indagati e l’Arpa sta collaborando per i prelievi a Ponte Rio, Borgo Giglione  e Pietramelina.

Il Blitz di ieri è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Perugia e sono stati acquisiti documenti nell’ambito di un’indagine della Dda, Direzione distrettuale antimafia. Otto le perquisizioni effettuate, con 50 uomini impiegati, che avrebbero riguardato  le sedi della Gesenu in via della Molinella, Ponte Rio, Pietramelina, degli uffici della Tsa in frazione Soccorso di Magione e nella discarica di Borgogiglione, di due laboratori di analisi e di una ditta di trattamento intermedio con sede ad Assisi.

Sarebbero sotto la lente degli inquirenti una serie di irregolarità riguardanti l’operato del gruppo Gesenu Tsa nella gestione del servizio integrato dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali nella provincia di Perugia. La gestione illecita riguarderebbe l’impianto di trattamenti di rifiuti di Ponte Rio, gli impianti intermedi, l’impianto di compostaggio della discarica di Pietramelina e di Borgogiglione.

Riguardo la discarica di Pietramelina e l’impianto di compostaggio presente nello stesso sito, in particolare, le verifiche si sono concentrate su quantità e qualità dei rifiuti trattati, procedure adottate per la gestione del flusso di percolato, la sua raccolta e smaltimento e sulla tenuta del fondo della discarica per evitare pericolosi accumuli di percolato e la penetrazione nei terreni circostanti.

A Borgogiglione, invece, la Forestale ha cercato documenti sul trattamento del percolato, dello smaltimento della frazione organica e dei rifiuti provenienti dall’impianto di compostaggio di Pietramelina.

Sarebbero 14 le persone iscritte nel registro degli indagati tra tecnici e amministratori della società. Per dieci persone l’accusa contestata dal pm Valentina Manuali sarebbe anche di associazione per delinquere.

La posizione del Comune di Perugia L’Amministrazione comunale in una nota sottolinea di aver «appreso attraverso i media la notizia di un’indagine che  riguarda la Gesenu. Nella duplice veste di socio e di utente – prosegue la nota – sta seguendo con attenzione la situazione, soprattutto nell’ottica di tutela dei propri cittadini. Il sindaco ha già provveduto a raccordarsi con gli amministratori di nomina pubblica affinché il Comune sia tempestivamente informato sull’evolversi della situazione, anche al fine di valutare eventuali iniziative da intraprendere».

I sindaci dell’area del Trasimeno – Corciano, Castiglione del Lago, Magione, Città della Pieve, Passignano, Panicale, Piegaro, Tuoro e Paciano – affidano ad una nota congiunta la loro posizione: «Fare chiarezza il prima possibile, per noi sindaci è un fulmine a ciel sereno: su discarica di Borgogiglione e sul gestore Tsa, azienda di cui i comuni del lago sono soci maggioritari, abbiamo infatti sempre avuto giudizi positivi, anche da parte di soggetti terzi ed imparziali». I sindaci ribadiscono «massima fiducia nella magistratura» invitandola «a chiarire con rapidità gli aspetti e le responsabilità che emergono dall’inchiesta, in particolare quelle che secondo gli inquirenti ricadrebbero su Trasimeno servizi ambientali (Tsa). Sulla base degli elementi in nostro possesso – sottolineano i primi cittadini, riuniti nella conferenza dei sindaci del Trasimeno – la discarica di Borgogiglione è uno dei siti di smaltimento rifiuti con i migliori parametri ambientali in Umbria ed il gestore Tsa è un’azienda a maggioranza pubblica che ha sempre lavorato, a partire dai propri vertici, in maniera trasparente e professionale. Sull’aspetto che più preoccupa dell’inquinamento – specificano – è bene ricordare, per evitare allarmismi, che oltre alle analisi interne, il sito di Borgogiglione è monitorato anche dall’Arpa. Questa, protagonista anche di un protocollo aggiuntivo di monitoraggio, non ha mai ravvisato – concludono i sindaci – problemi significativi legati alla gestione dell’impianto e all’interazione tra questo e l’ambiente circostante: ciò nonostante, nel caso fosse necessario, si è pronti ad adottare immediati provvedimenti a tutela dell’ambiente».

La nota della Gesenu In una nota, Gesenu comunica di «aver già messo tutta la documentazione inerente a disposizione del Corpo forestale dello Stato, incaricato allo scopo dell’acquisizione di materiale informativo presso le sedi e stabilimenti aziendali nel comune di Perugia. Riguardo al procedimento in corso l’azienda Gesenu spa – conclude la nota – ripone la massima fiducia nell’operato della procura della Repubblica e del Corpo forestale dello Stato per addivenire ad un veloce accertamento della verità».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.