Perugia, si riprende domani alle 15. Ma il rischio beffa incombe….

Secondo ed ultimo giorno di riposo per il Perugia dopo lo 0-0 con lo Spezia. La ripresa è fissata per domani pomeriggio alle ore 15, quando Bucchi inizierà a preparare la penutima partita, l’ultima fuori casa, di questo campionato a Latina sul campo di una squadra già retrocessa. Occhio però a non sottovalutare l’avversario: i pontini, malgrado la classifica li abbia già condannati, non regaleranno nulla e lo hanno dimostrato sfiorando una clamorosa vittoria a Brescia.

Il tecnico recupererà gli squalificati Brighi, Dezi e Di Chiara (assenza quest’ultima che, unita all’infortunio di Belmonte, ha costretto la società a “riesumare” Alhassan) mentre dovrà valutare le condizioni di Nicastro, Volta, Del Prete e Gnahore, i primi due rimasti in panchina mentre gli ultimi due costretti ad uscire per problemi fisici vari. Non ci sarà invece Di Carmine, squalificato.

I Grifoni torneranno a lavorare domani all’antistadio consapevoli di poter mantenere il quarto posto, ma con uno scomodo compagno di viaggio: l’incubo beffa. I risultati di ieri hanno reso una situazione già di per se difficile allarmante: il Frosinone, terza classificata, ha 10 punti di vantaggio proprio sul Perugia e ad oggi i playoff non si disputerebbero. Molti tifosi però si interrogano su modi e circostanze in cui questo divario sia maturato. E’ vero che i biancorossi devono fare mea culpa su alcuni punti gettati al vento nel corso dell’annata, ma non si può nemmeno restare insensibili a quello che i direttori di gara stanno combinando, specie in questa fase decisiva del campionato.

Contro lo Spezia su Di Carmine era rigore netto, con il difensore che è andato direttamente sull’uomo. E come se non bastasse al primo accenno di protesta (giustificatissimo) l’attaccante è stato ammonito e non potrà essere di conseguenza in campo al Francioni. Oltre al danno anche la beffa quindi, e si torna a parlare del modo in cui gli arbitri si atteggiano ogni volta che mettono piede al Curi. Rigori non concessi, ammonizioni fiscali e a volte scientifiche, voglia di ergersi a protagonisti della scena. E’ proprio questo l’aspetto che deve far più riflettere: non va mai condannato un errore tecnico di chi è chiamato a dirigere una partita, ma l’atteggiamento. E questo in più di un occasione, almeno per quanto si è potuto vedere dalle tribune, ha lasciato fortemente a desiderare.

A Frosinone invece la storia è la solita: rigore concesso ai ciociari per un tuffo carpiato in area di Ciofani (poi fallito dallo stesso attaccante) e massima punizione negata nel finale all’ex Curiale. Piccoli dettagli che alla fine rischiano di pesare e che alla fine farebbero pensare ad un disegno ben tracciato affinchè i playoff non si giochino, ma in assenza di prove concrete è fortemente sbagliato sostenere ciò. Anche se è altrettanto vero che a pensar male molte volte ci si azzecca…..

I ragazzi di Bucchi però è chiaro che non si faranno condizionare da questo bailamme e cercheranno di portare a casa i sei punti della speranza, confidando anche nel Benevento che possa fermare il Frosinone, anche se i sanniti saranno decimate da infortuni e soprattutto squalifiche per le espulsioni rimediate nell’ultimo turno (e qui ritorniamo al discorso fatto prima). Il motto da qui al 19 maggio deve essere uno solo: non avere rimpianti. E così sarà…

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