Perugia, si torna al lavoro. Rizzo a parte, Salifu in gruppo. Nessuna frattura per Parigini

Dopo il miniciclo terribile, chiuso comunque in modo soddisfacente seppur con qualche rimpianto visto che si sarebbero potuto ottenere più dei cinque punti racimolati, il Perugia ha ripreso gli allenamenti in vista del posticipo di domenica prossima contro il Lanciano, partita da vincere in ogni modo per tentare di uscire definitivamente dalle secche della bassa classifica. Erano quattro i giocatori sotto la lente di ingrandimento: Fabinho, Parigini, Rizzo e Salifu. Mentre il brasiliano, il colombiano e il ghanese hanno svolto regolare lavoro con il gruppo, il nazionale under 21 era assente poiché si è sottoposto agli esami strumentali per valutare l’entità del suo infortunio rimediato a Salerno. Ebbene, non è stata riscontrata alcuna frattura alle costole a seguito dello scontro di gioco che lo ha costretto ad uscire, ma il giocatore ha precisato che non ci sono tempi di recupero precisi e sarà la reazione al dolore a determinare la ripresa dell’attività agonistica. Veniamo ora all’allenamento. Dopo un iniziale richiamo atletico Bisoli ha diviso il gruppo in due parti: un primo che ha lavorato sulla lettura di situazioni difensive, con il dispositivo a quattro formato da Del Prete, Volta, Belmonte e Comotto, che potrebbe riprendere il suo posto sulla sinistra; un secondo, composto dai vari Guberti, Lanzafame, Fabinho e Salifu solo per fare qualche nome, che si è dedicato alla corsa alternata agli scatti. Successivamente il tecnico ha invertito l’ordine dando spazio alle prove della fase offensiva. Si chiude infine con una partitella a campo ridotto. Tutti i discorsi relativi al modulo e agli uomini da utilizzare sono ovviamente prematuri, trattandosi soltanto del primo allenamento settimanale. I reparti che potrebbero non subire variazioni sono la difesa e la mediana, con la conferma di Zebli, bravo anche a Salerno, e un Della Rocca sempre più in crescita. Ammesso che il recupero di Rizzo non vada a segno o che Bisoli non decida di affidarsi ad un sistema di gioco diverso. Mancano ancora cinque giorni al match con gli abruzzesi, tanti, ma ciò che preme sottolineare è che l’emergenza sta finendo. Di questi tempi non è certamente poco.

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