Saggezza e determinazione; così Taddei si è ripreso (in silenzio) il Perugia

Il Perugia da circa due settimane ha acquistato un campione. O meglio riacquistato, che sarebbe il termine più equo. Rodrigo Taddei, dopo tempo praticamente immemore, ha ritrovato una maglia da titolare in campionato. E non ha tradito, giocando un’ottima partita, caratterizzata da una diligenza tattica che è lui propria, e tutta la squadra ne ha tratto giovamento. Che Taddei fosse un brasiliano atipico lo si sapeva fin dai tempi di Siena, dove si è imposto all’attenzione dei top club italiani dopo tre ottime stagioni. Dopo aver festeggiato nel 2003 la prima storica promozione nella massima serie del club toscano Rodrigo fu vittima di uno spaventoso incidente automobilistico nei pressi di Piacenza vedendosi sbalzato fuori dal veicolo su cui viaggiava; il fratello minore Leonardo perse la vita mentre gli altri occupanti, compreso il calciatore, rimasero illesi. E qui venne fuori la grandezza del campione, anzi dell’uomo: il grande dolore, anziché abbatterlo, gli diede la spinta di trasformare il tutto in energia positiva e i risultati si videro praticamente subito; al debutto in serie A, datato 31 agosto 2003, Taddei va subito a segno, ironia della sorte proprio a Perugia, consentendo alla sua squadra di uscire imbattuta dal Curi. Seguono poi altre reti (saranno 8 in totale) e giocate importanti, che aiutarono il Siena a salvarsi. Ma ancora una volta non è tutto oro quel che luccica: la Roma lo vuole e il giocatore rifiuta il rinnovo contrattuale. Il presidente De Luca, napoletano verace ma da anni residente a Siena, lo mette fuori rosa per buona parte della stagione. Sembra ancora una volta finita, ma non è così. Quando viene reintegrato (nel frattempo l’allora numero 21 aveva anche intentato una causa di mobbing contro la società) è ancora una volta decisivo e i toscani ottengono la permanenza in A all’ultima giornata. Poi, dopo nove anni a Roma che parlano da soli, la scelta di tornare in B, questa volta a Perugia, rifiutando offerte importanti per dimostrare a tutti di non essere finito

LA PRESENTAZIONE IN POMPA MAGNA E L’INCORAGGIANTE INIZIO – Nel luglio del 2014 patron Santopadre, che è riuscito nell’impresa di riportare il Perugia in B dopo ben nove anni, decide di fare un regalo alla città e ai tifosi ingaggiando Taddei con un triennale. Lo aspetta la maglia numero 10 e tanto entusiasmo. L’inizio è ottimo; Camplone lo piazza nel cuore del gioco e tutta la squadra ne beneficia, issandosi in testa alla classifica. Per l’ex romanista c’è da registrare l’esordio con gol, in Coppa Italia contro il Feralpi Salò, oltre che ad ottime prestazioni nel ruolo di regista

LA SPEZIA E IL CROLLO – Dopo essere stato decisivo con il Brescia, con un rigore procurato e realizzato, avviene quel che non ti aspetti. A La Spezia il Grifo subisce il primo ko stagionale e Rodrigo si fa espellere, fatto inusuale per uno come lui. Da qui inizia la metamorfosi, stavolta in senso negativo. Problemi fisici e qualche rigore sbagliato di troppo non lo aiutano e Camplone, dopo averlo spostato nel ruolo di mezzala con risultati piuttosto contraddittori, inizia a preferirgli giovani come Fossati, Verre e Nicco. Dopo un sussulto d’orgoglio a Bologna, dove realizza un bel gol, il numero 10 biancorosso non vede più il campo nel girone di ritorno e molti iniziano ad ironizzare sul suo stipendio e sulla durata di un contratto giudicato troppo oneroso per la società di Pian di Massiano. Ma forse non sanno che lui è come l’Araba Fenice, pronto a riemergere dalle ceneri quando nessuno può attenderselo

BISOLI E LA RINASCITA – “Mi attendo da Taddei la reazione del campione e sono convinto che ci sarà”. Parole e musica di Massimiliano Santopadre, che ha rinnovato la fiducia all’ex romanista. E a giudicare da come sono andate le cose in questo ultimo periodo la reazione c’è stata. Al posto di Camplone è arrivato Bisoli, un tecnico che ama far sentire tutta la rosa partecipe di un progetto, dai più giovani ai più anziani. E le cose, all’inizio, sembrano mettersi meglio per il centrocampista, che nel ritiro si segnala tra i più pimpanti. Ma altri guai fisici solo all’orizzonte e si torna in pratica al punto di partenza. Ginocchia infiammate, cicli di terapie a gogo, un rientro che non vuole saperne di arrivare. Poi, prima del derby, uno spiraglio di luce. Rodrigo torna ad allenarsi sul campo e contro il Cagliari Bisoli lo getta nella mischia nella ripresa, ottenendo in cambio una prova diligente e condita anche da passaggi ed aperture illuminanti. Infine, i 90′ giocati, e bene, contro il Lanciano, che hanno segnato il ritorno al successo casalingo del Grifo dopo oltre due mesi. Nel dopo partita Taddei, alle telecamere di Umbria TV, si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa: “Mi spiace che sia stata messa in discussione la mia professionalità. Lo scorso anno sono stato accantonato per motivi che non so e non voglio sapere”. Ancora una volta però, il brasiliano di ferro ce l’ha fatta. E ora che si è ripreso il Perugia non vuole certamente più lasciarlo.

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