Ternana, Bandecchi guarda già alla C mentre l’avvocato Proietti promette ancora battaglia

La Ternana ieri sera ha disputato e vinto ancora ai calci di rigore (ci sono voluti ben 26 tiri per decretarne il vincitore) il Memorial Mancini, un amichevole che ha messo di fronte al Barbetti il Gubbio e la stessa formazione rossoverde, ma chiaramente l’attenzione, almeno per una giornata, non era rivolta al rettangolo di gioco, ma a quanto avveniva nelle aule dei tribunali. La Corte d’Appello Federale ha respinto il ricorso di Siena, Pro Vercelli, Figc e dello stesso club rossoverde contro la sentenza del Tribunale Nazionale Federale che aveva riammesso Novara e Catania ai ripescaggi malgrado avessero commesso illeciti di varia natura. Una sentenza che non poteva non scontentare, visto che ad oggi il rientro in serie B dalla porta secondaria è pressochè compromesso. Quel che è certo però è che in via della Bardesca nessuno ha voglia di deporre le armi, e sia lo staff dirigenziale che quello legale lo hanno fatto capire, seppure in modalità diverse.

Il patron Stefano Bandecchi ha commentato così il verdetto dei giudici: “Ciò che voglio dire alla mia tifoseria è che non mi aspettavo niente di diverso, sinceramente, perché purtroppo certe cose si capisce molto prima come buttano. E questa storia, a mio avviso, fa acqua da tutte le parti, per non dire che fa veramente schifo. Resta però, di fatto, che le sentenze vanno rispettate. E quindi, adesso sappiamo che militeremo in serie C. I nostri avvocati hanno già avuto mandato per andare avanti fino in fondo, comunque. Sappiamo perfettamente che questo non cambierà il nostro campionato, cioè che sempre in Serie C resteremo, perché le sentenza del Tar arriveranno tardivamente; ma cercheremo sino all’ultimo di avere soddisfazione della nostra ragione. Da oggi ci concentreremo sul campionato di serie C e cercheremo di guadagnarci sul campo verde ciò che sul campo verde noi abbiamo comunque malamente perso. Cercheremo, quindi, di riscattarci. A tutti i tifosi della Ternana, un abbraccio virtuale. Io farò del mio meglio per ottenere i risultati migliori”.

L’avvocato Stefano Proietti invece si dimostra più battagliero: “Sono indignato perché non è pensabile una decisione così dopo un fronte unico fatto di soggetti tutti orientati allo stesso modo, tra i quali 11 avvocati di cui 3 professori universitari. Aspettiamo le motivazioni. Attendo disposizioni dalla società, ma credo ancora che si debba andare avanti, fino anche al Tar, al Consiglio di Stato, o alla Corte europea”.

Il presidente Stefano Ranucci infine, dopo essersi trincerato inizialmente in un silenzio assordante, ha manifestato ai microfoni della testata Ternananews.com tutto il suo sconcerto. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni: “Io sono letteralmente sconcertato. Noi abbiamo fatto, grazie ai nostri legali, un lavoro mastodontico, capillare, molto profondo anche dal punto di vista giuridico. Ma non è bastato e non riesco a capire come sia possibile. Mi rifiuto di credere che i vertici del calcio vogliano far perdere appeal a questo movimento. Perché qui non ci sono in ballo solo i tifosi della Ternana: qui ci sono in ballo i tifosi in generale. Come si può pensare che, dopo una decisione del genere, ci sia maggior attenzione e amore nei confronti di questo mondo. Così si allontana la gente dagli stadi, la si fa disamorare. Le nostre Leghe vogliono dare sempre più importanza agli spettatori: sia allo stadio che in tv. Infrastrutture migliori, politiche per lo sviluppo, un prodotto commercializzabile. E poi succede il contrario. Per non parlare poi dell’effetto sugli imprenditori”.

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