Ternana, l’avvocato Romei smentisce tutto: “Caso che non esiste”. Tutti gli scenari possibili

La situazione societaria della Ternana Calcio, a dieci giorni dalla scadenza dei termini per garantire l’iscrizione al prossimo campionato di serie B, soffre di uno stallo che potrebbe essere pericoloso. L’unica pista che fino a questo momento sembrava essere calda, vale a dire quella dell’attuale presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, sembra destinata a tramontare. Del resto già l’incontro inizialmente previsto per oggi tra il sindaco Di Girolamo e lo stesso produttore cinematografico e poi saltato aveva già fatto presagire qualcosa di non esattamente positivo.

Le conferme sono arrivate dall’avvocato Antonio Romei, braccio destro di Ferrero, che al sito Umbria On ha voluto smentire ogni eventualità: “Non c’è nulla – dice il legale ravennate – da approfondire in merito. Oltretutto non c’è chance giuridica che consenta un’eventualità del genere, la multiproprietà non ci può essere. Personalmente posso solo dire che non ho interloquito con nessuno e si è montato un ‘caso’ che non esiste”.

Parole reali o di facciata? Non è ovviamente dato saperlo, visto che le voci nei prossimi giorni sono sul punto non di spegnersi, ma di moltiplicarsi. Ma in mezzo a questo bailamme, quali possono essere gli scenari? C’è chi ne dipinge tre. In primo luogo la società potrebbe essere ceduta a Ferrero o a qualunque altro soggetto interessato che sia però in possesso di un’adeguata solidità economica; seconda possibilità è che la famiglia Longarini garantisca comunque gli 800 mila euro a copertura della fidejussione bancaria necessaria per l’iscrizione al campionato salvo poi farsi da parte in un secondo momento; terza ed ultima eventualità, la più dolorosa ma al momento la più probabile, è che la squadra non venga iscritta al campionato cadetto e che conseguentemente riparta dai dilettanti (in serie B analoga sorte l’ha subita soltanto l’Ancona nel 2010).

Difficile dire quale delle tre ipotesi possibili sarà a prevalere il prossimo 15 giugno, ma la cosa certa è che questi dieci giorni saranno vissuti con i tifosi rossoverdi con il fiato sospeso. Si spera quindi in una soluzione positiva in quanto andrà ricostruita più di mezza squadra (saranno in pochi a rimanere) e partire ancora una volta in ritardo, come accaduto negli ultimi anni, potrebbe costare caro.

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