Tuum Perugia, il primo bilancio di Bovari: “Penalizzati dagli infortuni ma possiamo fare il salto di qualità”

Con il ruolino ragguardevole di tre sconfitte e sette vittorie nelle prime dieci gare disputate la Tuum Perugia è tornata al lavoro per preparare i prossimi impegni del campionato di B1. Le magliette nere torneranno in campo sabato 7 al Palaevangelisti contro Montale Rangone, con la possibiltà ghiotta di allontanare definitivamente una pretendente al vertice, ma ancora più determinanti si preannunciano i match contro Orvieto del 15 gennaio e Teodora Ravenna del 28, che faranno capire se sarà possibile accorciare le distanze dal vertice. Perugia si trova al quinto posto, appena due punti lontano dai playoff e l’equilibrio regnante dimostra che ci si può ancora provare. Coach Fabio Bovari prova a tracciare un primo bilancio: “Non siamo certamente soddisfatti dei risultati acquisiti sino a questo momento, ma siamo stati ripagati da quello che stiamo facendo. Abbiamo sofferto in gran parte della stagione per qualche infortunio importante di troppo che ci ha costretto a riquadrare più volte la situazione nel reparto delle centrali. In alcune occasioni ci siamo fatti trovare pronti, in altri meno ed erano quelli fondamentali, vale a dire tutti gli scontri diretti con le due formazioni di Ravenna e con San Lazzaro che sono stati appannaggio delle avversarie. Tutte le altre partite sono state vinte da noi con risultati abbastanza netti, ciò significa che siamo pronti per affrontare un tipo di campionato, ma non siamo maturi per un altro. Lavoriamo bene con quella che non sono le prime della classe, fatichiamo per motivi di equilibri interni con le squadre di vertice”. Senza dubbio hanno pesato molto i ko che hanno messo fuori causa le centrali Mearini e Tiberi, ma la cosa molto positiva è che la squadra nelle sette vittorie conquistate ha lasciato per strada solo un set, mostrando grandi doti morali, ottime qualità tecniche e capacità di superare le situazioni avverse. E in un campionato difficile come questo non è certamente poco.

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