La salute vale più della libertà ,il Covid ha danneggiato le persone più vulnerabili. Ricerca Censis: la certezza del reddito fa la differenza

C’è un dato che mette tutti d’accordo: il 90,2% degli italiani è convinto che l’emergenza Covid abbia danneggiato le persone più vulnerabili. La vera frattura sociale, ritiene l’85% degli italiani, risulta essere tra chi ha la certezza del reddito e chi no. Il Censis ha fatto i conti ad iniziare dai “garantiti assoluti”, 3,2 milioni di dipendenti pubblici, a cui si sommano 16 milioni di pensionati, i ” silver welfare”. Dopo di che si entra nelle cosiddette sabbie mobili: il settore privato senza protezioni, dove i dipendenti vivono con insicurezza  il proprio posto di lavoro e sono il 53,7% degli occupati nelle piccole imprese. Ma c’è chi sta ancora peggio: i dipendenti del settore privato a tempo determinato e le partite Iva. E ancora, l’universo degli scomparsi, quello dei lavoratori nei servizi e del lavoro nero, stimabile in circa 5 milioni di persone che hanno finito per inabissarsi senza fare rumore. Tutto questo emerge dal rapporto del Censis,  il 54° , fondato da Giuseppe De Rita. C’è un’altra certezza ancora nella ricerca presentata nei giorni scorsi: gli italiani non hanno dubbi, la salute vale di più anche delle proprie libertà. Il 57,8% ha dichiarato di essere disponibile  a rinunciare alle libertà personali in nome della salute collettiva. Una percentuale che sale al 64,7 tra i giovani tra i 18 e i 34 anni. La novità, a differenza di quanto sostenuto da molti in questi mesi, sta nella severità che i giovani chiedono nei confronti  di chi non rispetta le regole: l’82%  chiede pene severissime per chi non indossa la mascherina. C’è anche chi chiede il carcere  per chi non rispetta la quarantena, è il 56,6% degli italiani. Sul versante economico solo il 20% degli italiani ritiene che le misure di sostegno dei bonus saranno sufficienti a contrastare i danni economici prodotti dalla pandemia. Il 66% degli italiani ha confessato di temere una nuova emergenza sanitaria adottando comportamenti prudenti come mettere soldi da parte ed evitare di contrarre debiti. Insomma per gli italiani in nome della salute collettiva, è preferibile lasciare al governo la decisione di quando e come uscire di casa, cosa si può fare o non fare, chi si può vedere dove e con quali modalità. Nello stesso tempo però chiede misure di sostegno  più efficaci rispetto ai bonus.