Mamma condannata a 6 anni di carcere per abusi sulla figlia.

La bimba era stata concepita con il preciso intento di realizzare le fantasie sessuali con il suo compagno. Per i magistrati lo scopo era proprio quello di abusarne, per farne un giocattolo sessuale. Da una chat tra i due , scriveva il gip Agnese Di Girolamo,  emerge come assolutamente verosimile  che la gravidanza sia stata voluta ” con il preciso intento di realizzare le fantasie sessuali condivise”. Per quella donna di Baschi , piccolo comune della Provincia di Terni, e per il compagno, un artigiano di 41 anni di Grosseto, è  arrivata la prima sentenza , a distanza di pochi mesi dall ‘arresto. Sei anni di reclusione per la donna , nove anni per il compagno. Pena ridotta in quanto i due hanno scelto il rito abbreviato che consente lo sconto di un terzo . Con loro c’era un’altra donna di Reggio Emilia di 37 anni, che doveva rispondere di analoghi reati nei confronti di due figli minorenni: sei anni anche per lei.  L’accusa era la stessa per tutti: violenza sessuale aggravata, produzione e diffusione di materiale pedopornografico della figlia. Materiale di uno squallore unico, prodotto quando la bambina aveva 2 e 3 anni. Nelle chat tra la donna di Baschi e il compagno di Grosseto gli investigatori hanno trovato un vero e proprio prontuario pedopornografico. Mentre i due consumavano rapporti sessuale, il compagno avrebbe toccato la piccola bimba. Per l’avvocato difensore della 38 enne di Baschi – Giancarlo Ascanio – la sentenza non ha tenuto conto di quanto emerso durante l’udienza. ” Almeno è stata smentita l’ipotesi che vi sarebbe stata una procreazione finalizzata alla perlustrazione di abusi e la sussistenza di tendenze pedofile della mia assistita”.