IL GOVERNO E LE INCERTEZZE DI CONTE

di Pierluigi Castellani

Le esternazioni sempre più solitarie del presidente Conte stanno caratterizzando questo particolare momento della politica italiana insieme ai tanti annunci a cui non si fanno seguire concrete realizzazioni. L’ultimo è l’annuncio di Conte, non concordato con i partner di governo, che riguarda la diminuzione dell’iva per dare una scossa ai consumi. Ci sono poi questioni non risolte sul tappeto, che il premier rinvia forse nella non dichiarata intenzione di prendere tempo e superare così lo scoglio dell’estate senza crisi di governo. Si tratta dell’utilizzo dei fondi del Mes ,che trova contrasti nei 5Stelle, ma che ha il consenso di molte parti sociali oltre che di Bruxelles e di partiti come il PD, IV, LEU e di FI, i quali danno per scontato il loro utilizzo. Rimangono problemi come l’Alitalia, l’Ilva di Taranto, le concessioni autostradali. Su molti dei dossier aperti le forze di governo non hanno ancor trovato un’intesa e non si sa mai se la troveranno come sul Mes. E’ anche evidente l’insoddisfazione di PD e 5Stelle, i maggiori azionisti del governo, per l’abitudine che ha il presidente del consiglio, sempre in solitudine, di avventurarsi in fughe in avanti, pago di trovarsi in primo piano con le sue numerose conferenze stampa. E’ così avvenuto quando ha annunciato gli stati generali dell’economia e l’abbassamento dell’iva,  mentre le forze di maggioranza erano impegnate nel preparare serie proposte da presentare a Bruxelles per l’utilizzo dei copiosi fondi del recovery fund. Infatti quando Conte pensa di abbassare l’iva c’è chi gli ricorda che le priorità sono altre, come un’ulteriore diminuzione del cosiddetto cuneo fiscale ed una seria e generale riforma del fisco come suggerito anche dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Ed infine, cosa non da poco, c’è lo scoglio della tornata elettorale del prossimo settembre. Mentre infatti il pur litigioso centrodestra si presenta unito a quell’appuntamento in tutte le regioni interessate, non è così per la maggioranza di governo. I 5Stelle vogliono presentarsi in solitaria con loro candidati ed il PD e Italia Viva di Renzi in alcune regioni non trovano il modo di accordarsi su un unico candidato. Ha ragione Zingaretti a richiamare l’attenzione di tutti sull’importanza dell’appuntamento elettorale di settembre. Se il centrosinistra andrà diviso, come appare probabile, il centrodestra riscuoterà un consenso che gli permetterà non solo di governare molte  regioni, ma potrà dare un forte scossone al governo evidenziando di essere oramai maggioranza nel paese. Allora il governo giallorosso avrà difficoltà a sopravvivere con le conseguenze facilmente immaginabili per un paese come l’Italia alle prese con la difficile ripartenza dopo il coronavirus ,con un’economia in affanno, mettendo a rischio l’occupazione e la tenuta sociale del paese. Conte, PD,IV, LEU vogliono davvero portare il paese a vivere questo scenario? Basta con le incertezze, con gli annunci non seguiti da fatti concreti, con i personalismi e le bandierine elettorali. C’è chi ha detto che stiamo vivendo uno scenario che ricorda le difficoltà degli ultimi anni di guerra ed i primi del dopoguerra, ma non c’è nessun Churchill tra noi.