Quattro ternani positivi fermi da giorni al porto di Dubai: trattati “come carcerati”

Bloccati “senza assistenza” su una nave da crociera, in parte “adibita a Covid hospital “, dopo essere risultati tutti e quattro positivi al virus. E’ la brutta avventura raccontata da due coppie di trentenni di Terni, fermi da giorni al porto di Dubai dopo che la vacanza negli Emirati Arabi Uniti è stata interrotta dal contagio. ” Per fortuna stiamo tutti beni, ma diciamo che la situazione non è per nulla piacevole”, spiega all’ansa, via Whatsapp, uno di loro, Federico. Il giovane con la moglie  Valentina e gli amici Simone e Giulia è partito per la crociera il giorno di Natale, ma il 29 dicembre, prima dello sbarco in Qatar, sia il suo test sia quello della compagna sono risultati positivi. Poi tra il 1 e il 2 gennaio anche quelli della coppia di amici sono risultati positivi. Tutti e quattro sono stati trasferiti dalla nave da crociera ad un’altra nave-albergo, dove sempre a detta di Federico, secondo quanto riferito al sito “Umbria on”, ci sarebbero ” condizioni di soggiorno aberranti segnate da totale incomunicabilità e completa assenza di informazioni, alle norme difficoltà nel chiedere e ricevere i pasti, al fatto che nessuno parli inglese e che solo alcuni addetti filippini riescano a capire a malapena qualche parola”. Al giovane e alla moglie, ai quali l’oblò della stanza è stato sbloccato solo dopo quindici ore di continue chiamate, così come agli amici, è concessa mezz’ora d’aria al giorno sul ponte della nave. ” Ne approfittiamo per girare nello spazio dedicato a  noi come fossimo carcerati”, spiega ancora Federico, che insieme agli altri tre ternani, tramite le proprie famiglie si è rivolto alla Farnesina.