Terni, dal carcere gestivano l’acquisto e il finanziamento di droga. Detenuti vicino alla ‘ndrangheta.

Il carcere non era un problema, anche da dietro le sbarre decidevano e ordinavano l’acquisto di notevoli quantità di droga. Un gruppo di detenuti, italiani e stranieri, considerati dai Carabinieri vicini alla mafia calabrese, continuavano come se nulla fosse. Malgrado fossero ristretti nel carcere di Terni – e anche in quello di Frosinone –  non si ponevano problemi e non hanno continuare ad esercitare la loro attività criminale. Uno di questi – rinchiuso a Terni – gestiva numerosi rifornimenti di droga grazie ad un gruppo di sudamericani attivi sulla piazza di Roma.  La droga arrivava in Italia addirittura nascosta all’interno di flaconi di prodotti fitoterapici. Era da un pò di tempo che la Direzione distrettuale Antimafia , insieme ai Carabinieri del Comando provinciale di Roma,  indagava su alcune rotte del traffico di stupefacenti che arrivavano fino alla capitale. Ad un certo punto gli investigatori hanno capito che alcuni protagonisti erano persone detenute, in particolare un soggetto rinchiuso a Vocabolo Sabbione continuava a ordinare e gestire – grazie a degli intermediari sudamericani –  notevoli flussi di droga. Così , dopo pedinamenti e intercettazioni, è scattato il blitz di questa mattina, con i Carabinieri che hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 21 persone, su richiesta della Dda di Roma.