Terni, endocrinologia e diabetologia passano sotto la direzione universitaria ? La querelle del Santa Maria

E’ uno dei temi che da tempo caratterizza il dibattito sulla sanità umbra, con discussioni molto vivaci e assai delicate. La querelle tra medici ospedalieri ed universitari continua ad animare le cronache anche se la mission del medico universitario è per legge assai diversa da quella del collega ospedaliero.  A quest’ultimo spetta fondamentalmente il compito dell’assistenza, mentre al primo quello della didattica e della ricerca alle quali l’assistenza è di supporto essenziale. Eppure molte volte si assiste ad un inutile e pericoloso tiro alla fune che rischia di indebolire la qualità del servizio sanitario, con ripercussioni negative sui malati. Una querelle che il più delle volte non tiene conto delle competenze e delle capacità professionali dei singoli operatori mentre altre volte, per superare le divisioni, si risolve il tutto aumentando le strutture complesse. Una moltiplicazione dei posti che soddisfa gli equilibri interni ( e le ambizioni dei singoli) ma con conseguenze negative sui costi e sulla qualità delle prestazioni fornite. E’ successo a Terni come a Perugia e succederà ancora. La querelle di oggi riguarda la “nuova organizzazione della struttura complessa ospedaliera di diabetologia, dietologia e nutrizione clinica dell’Ospedale Santa Maria di Terni”. A sollevare il caso è il consigliere di minoranza del Pd Fabio Paparelli che questa mattina, in consiglio regionale,  ha spiegato che la “struttura ospedaliera sta per perdere la propria autonomia”.  Paparelli ha chiesto all’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto ” quali siano le incomprensibili motivazioni che hanno portato ad abolire di fatto due strutture complesse ospedaliere per ricondurre le funzioni sotto una struttura universitaria”. L’esponente della minoranza ricorda che con “una semplice lettera dello scorso 5 novembre è stato nominato come referente, di quella che era fino a pochi giorni fa una struttura complessa, il dottor Giovanni Luca responsabile della struttura universitaria di Andrologia ed Endocrinologia, pur ribadendo l’interim della direzione delle due strutture al prof. Gaetano Vaudo. Di fatto le due strutture complesse ospedaliere sono state ricondotte a elementi funzionali di strutture universitarie”. Insomma, per Paparelli ” l’accorpamento di fatto produce non solo la perdita dell’apicalità ospedaliera (Primario) e dell’autonomia, ma anche una riduzione di organico a causa della mancata copertura dei posti vacanti”. Una tesi respinta dall’assessore alla sanità Luca Coletto che, intervenendo sulla vicenda, ha risposto che ” a tutt’oggi non è stata posta in essere alcuna riorganizzazione aziendale , permanendo attive le due strutture complesse ospedaliere di endocrinologia e diabetologia, le cui apicalità  sono state temporaneamente attribuite ad interim al professor Gaetano Vaudo, direttore della struttura complessa di medicina interna”. La direzione dell’azienda ospedaliera  sottolinea, tra l’altro, che con atto deliberativo sono stati individuati , quali sostituti  in caso di assenza dell’incarico ad interim, rispettivamente per la struttura complessa di diabetologia e nutrizione la dottoressa Mariangela Palazzi e per la struttura complessa di endocrinologia la dottoressa Federica Bruzzelli. ” Si tratta comunque di sostituzioni, facente funzioni. Le apicalità da ricoprire rimangono sempre le stesse e verranno quanto prima messe a bando”, ha detto l’assessore Coletto. Insomma, i timori di Paparelli sarebbero infondati ( a parere di Coletto), alla fine ci sarà posto per tutti e tutto resterà come prima. La riorganizzazione può aspettare e tra universitari ed ospedalieri un punto di incontro lo si troverà. Del resto la sanità è sempre una questione di equilibri.