Umbria spezzata e caos viabilità: Terni, Spoleto e Perugia cittadini inferociti.

Povera Umbria, dopo il Coronavirus è costretta all’isolamento per colpa di scelte sbagliate e assenza di programmazione.  L’ennesima tegola sulla testa degli umbri, ormai stremati e logorati. Altro che ripartenza e rilancio della stagione turistica. ” Rischiamo di essere tagliati fuori per tutta l’estate “,  commenta preoccupato il vicesindaco di Terni Andrea Giuli. Il Presidente della Confcommercio di Terni Stefano Lupi la pensa nello stesso modo: ” Tutta l’Umbria del sud di fatto è isolata, un ulteriore danno su una situazione già decisamente critica”. Eppure l’Assessore regionale Enrico Melasecche assicura  che i tempi di progettazione e appalto dei lavori  per ripristinare il viadotto Montoro sulla Orte-Terni saranno abbreviati. A Melasecche sfugge la drammaticità della situazione, i rischi che corrono i cittadini e i danni per l’economia dell’Umbria. Così come è incomprensibile l’atteggiamento dell’ Anas.  Di fronte ad un caos così gigantesco si parla ancora di tempi di progettazione , di taglio della boscaglia sul fondovalle e di consentire ai progettisti di accedere alla struttura. ” Provvederà l’Anas ad indicare le possibili alternative “, dichiara ancora Melasecche. Altra assurdità di questa drammatica situazione: prima si consuma il caos poi si valuteranno le alternative. Sembra tutto inverosimile, qualcosa di irreale e illogico. Eppure è così, la Regione aspetta l’ Anas che, a sua volta, attende Roma e prima ancora di pensare ai cittadini ci si preoccupa di tagliare la boscaglia. Un comportamento difficile da capire, ancora più complicato da spiegare o a giustificare. Nel frattempo l’Umbria è isolata e i cittadini inferociti, giustamente. La situazione non cambia di molto se si va sull’altro versante, quello perugino. Lavori sulla E45, tra Collevalenza e Acquasparta, tra Torgiano e Balanzano, sulla Perugia-Ancona, file interminabili e lunghe code di auto. Molte uscite sono state chiuse, residenti costretti a fare chilometri in più e tra i cittadini cresce il malcontento. Per non parlare di quanto sta avvenendo ogni giorno nel tratto che va dalla rampa di Ponte S.Giovanni fino all’ultima galleria di Perugia. La musica non cambia se si va a Spoleto.  Ricordate le foto dei Sindaci di Terni e Spoleto, alcuni parlamentari e Melasecche sul futuro della Flaminia ? Ebbene da allora nulla è più successo.  ” Vogliamo sapere quali sono i programmi di Anas e chiediamo che i politici locali si interessino di questo problema “, denuncia Sandro Zengoni . Ristoratori, albergatori e commercianti che hanno costituito il comitato ” Riaprite la Flaminia” si incontreranno oggi al ristorante Zengoni per vedere quali azioni mettere in atto. La domanda è quella di sempre: quanto dovranno ancora aspettare gli operatori commerciali di Spoleto prima che la Flaminia riaprirà ? I disagi comunque non terminano qui. A Campello sul Clitunno c’ è l’uscita obbligatoria sul vecchio tracciato della Flaminia, sia per andare a Spoleto che in Valnerina. Anzi per andare a Norcia e Cascia bisogna fare qualche chilometro in più verso Spoleto e poi tornare indietro.  Una situazione pesantissima che rischia di procurare danni seri alla ripartenza dell’Umbria.