Ammazzò il figlio di 2 anni, “L’ho fatto per mandarlo in paradiso” racconto shok della madre

Inizierà il 12 gennaio prossimo il processo a carico di Katalina Erzsebet Bradac, l’ex ballerina ungherese in carcere da più di un anno che ammazzò il figlioletto di due anni a Pò Bandino, nel comune di Città della Pieve.  Il Gup del Tribunale di Perugia Margherita Amodeo ha deciso che la donna dovrà essere processata davanti alla Corte d’Assise del Tribunale del capoluogo umbro. Il papà del bambino, che si era separato dalla moglie, si è già costituito parte civile. Anche davanti al giudice Margherita Amodeo, la donna è apparsa in una condizione di turbamento psicologico raccontando che, un uomo con la barba e una lunga tunica bianca le è apparso tra i pensieri convincendola a uccidere il figlio Alex per “mandarlo in paradiso”. Una visione divina con tante giustificazioni e ricostruzioni fantasiose che però non hanno convinto il pm Manuela Comodi e nemmeno la Gup Amodeo che ha deciso il rinvio a giudizio. Ora l’ex ballerina ungherese rischia di passare il resto della sua vita in carcere. Per lei sarà difficile dimenticare quelle ore fatali in cui camminò spingendo il passeggino con il bambino fino ad un casolare abbandonato, per poi comparire di nuovo con in braccio il piccolo Alex fino ad un vicino supermercato chiedendo aiuto. In realtà Alex era già morto, ucciso con diversi colpi “in rapida sequenza sette volte al collo, al torace e all’addome con un coltello o comunque con un’altra arma bianca”, secondo l’accusa degli inquirenti.