Crollo in Umbria della produzione di miele: giù del 50%. Si teme moria delle api

La siccità che ha colpito l’Umbria a giugno e luglio ha frenato bruscamente la produzione di miele e ora gli apicoltori temono anche una moria delle api che hanno fronteggiato una sensibile carenza di nutrienti. A lanciare l’allarme è la Cia-Agricoltori dell’Umbria, che stima una perdita di produzione verosimilmente superiore al 50%. Secondo le testimonianze raccolte, hanno potuto assicurarsi una produzione interessante solo coloro che in primavera inoltrata sono stati favoriti dalle fioriture. Viceversa chi, per caratteristiche floreali e territoriali, confidava in n raccolto tra fine primavera e inizio estate è “rimasto completamente tagliato fuori” dalle produzioni. Cia Umbria denuncia inoltre  una “ennesima speculazione sul costo degli alimenti per il settore apistico, sul quale nessuno sembra controllare, salvo poi fare i conti in tasca ai consumatori che devono spendere 10 euro per un chilo di miele millefiori umbro, per raggiungere i 15 per un mo nofloreale o lo stesso miele d’acacia”. A questo scenario, ricordano gli apicoltori, dobbiamo aggiungere i costi del gasolio agricolo e della benzina che comporta, visti i rincari, una spesa enorme per chi pratica apicoltura nomade e sposta le api in diverse zone, anche fuori regione. “Oltre l’80% delle specie vegetali coltivate in Europa dipende dall’impollinazione degli insetti e quindi delle api – sottolinea il presidente di Cia Umbria, Matteo Bartolini – mentre la piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici dell’Onu ci dice che la mancata impollinazione  comporterebbe un danno economico pari a 570 miliardi l’anno. Il problema che stiamo vivendo a causa del climate change non è solo collegato alla produzione di miele, quanto alla minaccia di moria delle stesse api, perché senza la loro attività è a rischio la produzione vegetale, quindi le coltivazioni per alimentare gli animali. Pensiamo al latte, alla carne ma anche al pane, in generale cibo che portiamo a tavola tutti i giorni”.