Bruno Terzetti e le sue tante vite nel segno dell’arte: domani incontro organizzato dall’Accademia di Belle Arti

PERUGIA – “Bruno Terzetti e le sue tante vite nel segno dell’arte” è il titolo dell’iniziativa che si terrà domani, mercoledì 20 marzo, alle 17, nella biblioteca storica dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia (piazza San Francesco al Prato 5). Un incontro, al quale prenderanno parte come relatori il direttore dell’Accademia, il professor Emidio De Albentiis, e Marco Terzetti, figlio di Bruno e attuale Presidente dell’Anei (Associazione Nazionale Ex Internati) per ricordare la sua figura.
Bruno Terzetti (1920-1979) si formò alla “Vannucci” diplomandosi giovanissimo nel 1936 specializzandosi nella realizzazione di pannelli di scena teatrali. Iscrittosi poi ad Architettura a Firenze, fu chiamato alle armi durante la seconda guerra mondiale, con servizio di prima nomina a Mantova. Catturato immediatamente dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, fu internato dai tedeschi in vari campi di prigionia, rifiutandosi di abiurare al giuramento alla Monarchia sabauda senza aderire, come avrebbe potuto, alla Repubblica sociale. Nelle intuibili difficoltà della prigionia riuscì a trovare, soprattutto nel campo di Wietzendorf (Bassa Sassonia), una commovente forma di resilienza proprio attraverso la realizzazione di opere grafiche e pittoriche eseguite con mezzi di fortuna, opere che furono perfino esposte in una mostra. Liberato nell’aprile 1945, tornò in Italia nel settembre successivo. Condividendo i rigori della prigionia, strinse rapporti di conoscenza e amicizia con vari personaggi di rilievo nel mondo culturale Italiano, tra cui lo scrittore Guareschi e realizzò numerose illustrazioni grafiche sulle condizioni di vita del campo.
Alcune opere realizzate durante quell’esperienza sono esposte presso il Museo dell’Internamento a Padova. Terzetti riuscì pienamente ad inserirsi nel mondo del lavoro della Perugia coinvolta in una difficile ricostruzione post-bellica. Si abilitò all’insegnamento e fu subito impegnato presso varie scuole, nella Biblioteca Augusta e come disegnatore collaborando con alcuni colleghi di studio. Tra l’immediato dopoguerra e fino agli anni ’60 operò attivamente nei corsi serali di istruzione professionale appositamente istituiti dall’Accademia perugina e da Enti di Patronato. Spicca la sua mansione di disegnatore capo della Soprintendenza ai Musei e Gallerie dell’Umbria, dove lavorò al fianco di un soprintendente di grande valore come Gisberto Martelli. Dal 2017, a quasi 40 anni dall’immatura scomparsa, il Comune di Perugia gli ha dedicato una strada.

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