Città di Castello, la Fondazione Burri in commissione. Bacchetta: “Grande lavoro per il centenario della nascita del maestro”

CITTA’ DI CASTELLO – “In questi quattro anni la Fondazione Albizzini ha compiuto un lavoro davvero eccellente, facendo del Centenario della nascita di Alberto Burri una grande occasione di promozione del nome del maestro a livello internazionale, che è stata pienamente sfruttata e ha permesso alla sua arte di raggiungere la dimensione che merita, per cui il giudizio sull’operato del sodalizio e dei tre rappresentanti del Comune è fortemente positivo”.
E’ la valutazione che il sindaco Luciano Bacchetta ha espresso nella seduta della prima commissione consiliare permanente “Programmazione Economica” che il presidente Massimo Minciotti ha riunito ieri sera alla presenza dei tre componenti uscenti del consiglio di amministrazione della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri nominati dal consiglio comunale: il presidente Bruno Corà, il vice presidente Rosario Salvato e il consigliere Fabio Nisi. L’incontro ha offerto l’opportunità di tracciare un bilancio dell’operato del sodalizio erede del patrimonio artistico di Alberto Burri nel mandato di quattro anni appena scaduto, che è coinciso con le celebrazioni del Centenario della nascita del maestro.
“In questi quattro anni la Fondazione si è completamente affrancata dalla situazione particolarmente complessa di polemiche, contasti, cause e conflitti di interesse che in precedenza ne avevano inficiato la capacità propositiva”, ha osservato Bacchetta, che ha sottolineato “l’assoluta e totale autonomia con cui hanno lavorato i nostri tre rappresentanti, sulle cui scelte nessuno ha mai interferito a livello politico”. “L’auspicio è che nella nuova stagione che attende la Fondazione dopo il centenario di Burri questa autonomia dalla politica continui ad essere garantita e nessuno voglia mettere un cappello sull’operato del sodalizio”, ha puntualizzato Bacchetta, preannunciando che “anche le nomine che andremo a fare l’11 settembre saranno portate in consiglio comunale, come voleva Burri, per favorire il massimo coinvolgimento dell’assise nelle scelte e lavorare in prospettiva per far acquisire ulteriore forza alla Fondazione Albizzini”. A tracciare il bilancio dell’operato dei quattro anni di mandato dei rappresentanti del Comune è stato il presidente della Fondazione Albizzini Bruno Corà, che ha ripercorso le tappe dell’“anno lungo” del centenario, iniziato nell’ottobre del 2014 con la mostra dedicata all’incontro tra Burri e Piero della Francesca e passato attraverso eventi come le mostre a Bruxelles e al Guggenheim di New York, il restauro del Cretto di Gibellina, la ricostruzione del Teatro Continuo a Milano, la visita del ministro Dario Franceschini, la pubblicazione del catalogo generale dell’opera del maestro, la grande assemblea di artisti di Au Rendez-Vous des Amis a Città di Castello, la mostra agli ex Seccatoi “Lo Spazio di Materia” e l’apertura del terzo museo dedicato all’opera grafica il 12 marzo 2017.
“La Fondazione ha impegnato tutte le sue energie e i suoi componenti al massimo livello per dare un segnale importante del sodalizio voluto da Alberto Burri in Umbria, in Italia e nel mondo e l’arte del maestro, insieme al nome di Città di Castello, si sono imposti a livello nazionale e internazionale con una evidenza che è stata molto rilevante”, ha sostenuto Corà. “E’ un fatto indiscutibile che la diffusione dell’opera di Burri a livello mondiale è arrivata a un grado mai raggiunto, toccando l’immaginario popolare, oltre che la conoscenza scientifica degli studiosi”, ha rimarcato Corà, che ha dato conto anche di altri importanti risultati del Centenario, come la messa a norma di tutte le sedi delle collezioni in base agli standard museali internazionali, l’ampliamento delle aree espositive a disposizione, l’aumento delle quotazioni delle opere di Burri che si sono triplicate e l’incremento dei visitatori che è stato effetto diretto delle celebrazioni dedicate al maestro. “Siamo partiti nel 2014 da 14 mila 193 presenze all’anno nelle Collezioni Burri e nel 2015 la cifra si è più che raddoppiata giungendo a 32 mila, una soglia che si è sostanzialmente mantenuta negli anni successivi, con il dato di 28 mila 904 presenze totalizzato tra il primo gennaio 2016 e l’8 gennaio 2017 nonostante gli ex Seccatoi chiusi per 9 mesi nel 2016 – ha osservato Corà – un trend che si potrebbe alimentare ancora se organizziamo nuovi eventi e iniziative e sviluppiamo i collegamenti infrastrutturali”.
Dibattito. Con l’unanime sottolineatura dell’apprezzamento per il lavoro della Fondazione e per l’opera di valorizzazione dell’arte di Burri nel periodo del Centenario venuta dagli interventi di tutti i consiglieri, l’attenzione si è spostata su aspetti particolari, con Vincenzo Bucci (Castello Cambia) che ha chiesto di definire un nuovo programma di eventi, ha sottolineato l’aspettativa che le nuove nomine prendano in considerazione “personalità idonee al grande bene messo a disposizione della collettività dal maestro”, sostenuto l’esigenza di conoscere i bilanci del sodalizio e sollecitato la Fondazione a “sostenere ogni sforzo per piazza Burri”. A dare atto del cambiamento di toni nel rapporto tra consiglio comunale e Fondazione e del superamento della difficile stagione delle cause legali è stato Valerio Mancini (Lega Nord), che ha rimarcato il problema rappresentato dalle carenze infrastrutturali del territorio ed espresso rammarico per il fatto che la legge per il Centenario di Burri “non abbia portato un centesimo a sostegno delle celebrazioni e degli investimenti della Fondazione”. A porre la necessità di sfruttare l’onda lunga del Centenario aumentando le iniziative per la promozione dell’opera di Burri,ma anche le relazioni con le istituzioni pubbliche nazionali e internazionali per reperire le risorse necessarie, è stato Gaetano Zucchini (Pd), che ha confermato la determinazione della maggioranza a perseguire il progetto di piazza Burri e a lavorare per ridurre il gap infrastrutturale, auspicando che le nomine alla Fondazione “non rispondano a logiche partitiche, ma a competenze e passione”. A chiedere azioni che assicurino numeri ancora più importanti in termini di visitatori alle collezioni Burri è stato Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d’Italia), che nel ribadire l’esigenza di conoscere i bilanci della Fondazione e il disappunto per il mancato finanziamento della legge sul Centenario, ha chiesto una riforma dello statuto del sodalizio “che aumenti a 4 i membri del comitato esecutivo come 4 sono i soggetti che fanno le nomine” e dirima il problema della titolarità a nominare tra Banca Intesa e Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello sorto con il venire meno di Cassa di Risparmio di Città di Castello. In sede di replica, il sindaco Bacchetta ha difeso insieme ai rappresentanti della Fondazione il valore della legge per il Centenario, pur non nascondendo il rammarico per il fatto che la mancanza di finanziamenti abbia lasciato per intero il costo delle celebrazioni sulle spalle della Fondazione, e ha riconosciuto la pertinenza delle questioni di governance che riguardano comitato esecutivo e nomine di parte bancaria, auspicando su quest’ultimo versante una soluzione che possa dare “un riconoscimento al valore della territorialità”. “Il passo più immediato da fare – ha puntualizzato – è però quello di dare impulso al Centro di Documentazione delle Arti Contemporanee, per il quale è indispensabile che la Fondazione Albizzini con il nuovo corso giochi un ruolo importante”. Su piazza Burri il vice presidente della Fondazione Salvato ha sottolineato la determinazione del sodalizio a realizzare l’unica opera incompiuta delle tre lasciate da Burri, dopo il restauro del Cretto di Gibellina e la ricollocazione del Teatro Continuo, “a fronte di un lavoro già fatto insieme all’amministrazione comunale che lascia ben sperare”. Per quanto riguarda lo statuto, Salvato e Corà hanno evidenziato la necessità di “una valutazione sull’adeguamento funzionale, non sostanziale, che permetta di promuovere l’opera del maestro”, mentre Nisi ha ricordato il limite dal punto di vista giuridico rappresentato dal venir meno del fondatore Alberto Burri, “la cui volontà può essere interpretata, ma non sostituita”. Nella sua veste di presidente dell’Associazione Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, Nisi ha garantito che una volta definito il nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione verrà promosso un confronto sul Centro di Documentazione delle Arti Contemporanee.

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