Coronavirus, la storia di Mattia:” Mamma non ti lascio, lotterò per te”. Il messaggio prima di essere intubato.

Una storia commuovente, raccontata oggi dalla mamma al “Corriere della Sera”. E’ la storia del più giovane dei pazienti ricoverato alla rianimazione di Cremona, in coma farmacologico. L ‘ambulanza che porta via Mattia  dalla propria casa, la corsa verso l’ospedale di Cremona. L ‘ultimo abbraccio alla mamma. Poi più niente. ” Aspetto che squilli il telefono, generalmente la sera – racconta la mamma di Mattia – è il mio bollettino. Poi riattacco e spero che non suoni più: significherebbe un peggioramento”.  Lo racconta al giornalista, bravissimo anche lui nel ricostruire i tanti passaggi di questa storia da lacrime, Enrico Galletti. Il 16 marzo aveva la febbre, Mattia. ” L ‘ho portato al Pronto soccorso, polmonite da coronavirus. Il medico ha detto che l’avrebbero curato a casa “, continua la mamma. Alcuni giorni dopo, le prime crisi respiratorie. La mamma chiama immediatamente i soccorsi, arriva l ‘ ambulanza che porta via subito Mattia. ” L ‘ultima immagine che ho in mente – confessa la mamma – è quando lo caricano sull’ambulanza “. Mattia a 18 anni, la sera dell’arrivo in Ospedale sua madre riceve un messaggio dal suo cellulare: ” Tra poco mi intubano. Stai tranquilla, non ti lascerò sola. Ti amo mamma, lotterò per te e per Anastasia. Devo andare “. Anastasia è la sorellina che non ha mai abbracciato, morta 5 anni fa durante il parto. In reparto l’hanno preso a cuore, le condizioni di Mattia sono stabili, ma sempre gravi. ” Ho fatto un patto con le infermiere – dice la mamma – : vanno da Mattia, me lo accarezzano e gli dicono che quella carezza è della mamma “. La mamma si chiama Ombretta, è una donna forte, 15 anni fa si è operata di cancro, è una mamma che ogni sera aspetta il bollettino dell’ospedale di Cremona. Poi riattacca e spera che il telefono non squilli più. ( L ‘intero articolo sul Corriere della Sera di oggi 27 marzo 2020).