Foligno, caso Fils, i sindacati: “In Comune maggioranza spaccata su ricapitalizzazione”

FOLIGNO – I sindacati lanciano un nuovo allarme sulla vicenda Fils, la società partecipata dal Comune di Foligno a rischio di fallimento. A parlare sono Andrea Russo della Uil Fpl, Ivo Ceccarini di Fp Cgil e Adriano Tofi di Fp Cisl, secondo i quali la maggioranza in Consiglio comunale è “spaccata” sulla ricapitalizzazione della società, attualmente in liquidazione.
Secondo i sindacati a farlo capire è stata “la capogruppo del PD, Seriana Mariani, durante l’incontro convocato dal Presidente del Consiglio Comunale venerdì scorso. A fronte di un limitatissimo numero di consiglieri di maggioranza pronti a salvare la FILS, la Mariani ha spiegato che alcuni vogliono che prosegua la liquidazione ed altri non vogliono assumersi la responsabilità di votare la ricapitalizzazione”.

“Per la maggioranza, quindi – proseguono i sindacati attraverso una nota pubblicata su sito della Uil Fpl territoriale – non ci sono più le condizioni politiche per un cambio di rotta, nonostante il liquidatore unico della FILS, Stefano Mattioli, abbia comunicato che, con l’accettazione da parte dei lavoratori di quanto imposto dall’azienda e dall’amministrazione, le condizioni tecniche ci sono tutte. Eppure, durante i lavori della commissione tenutasi lo scorso 23 agosto, il sindaco aveva affermato che ancora c’era qualche ora per invertire la rotta. La realtà è che nella maggioranza non ci sono i numeri e, probabilmente, non ci sono mai stati. La sensazione è che parte della maggioranza abbia bluffato, certa che i lavoratori, aizzati ad arte da qualcuno, non avrebbero mai ceduto e che non si sarebbe quindi mai arrivati a dover prendere posizione con un voto”.

“Sembra quindi – continuano le tre sigle sindacali – che buona parte della maggioranza abbia lavorato per la chiusura della FILS, scaricando sui soli lavoratori la responsabilità di un disastro costruito da una politica che ha lasciato andare alla deriva la società partecipata, nonostante i ripetuti gridi d’allarme lanciati negli anni dal sindacato e dagli stessi lavoratori. Si va verso un epilogo che vede ancora una volta operai e impiegati, ossia i più deboli, pagare il conto per le scelte sbagliate e l’incapacità gestionale di chi governa la città, che, invece, rimane ben saldo al proprio posto, senza assumersi la responsabilità del danno fatto ai lavoratori, alle loro famiglie e alla città”.

FPCGIL, FPCISL e UILFPL chiedono quindi al sindaco “se davvero crede nella FILS e nel piano industriale che ha voluto, di portare in votazione in Consiglio Comunale la ricapitalizzazione basata sul percorso che ha imposto ai lavoratori e di trarre le conclusioni se la maggioranza non dovesse appoggiarlo”.

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