Foligno, convegno sul “trust” organizzato dall’agenzia Azimut e Nemetria

FOLIGNO –  Oltre 150, tra professionisti e imprenditori, a lezione di “trust”. L’istituto giuridico, mutuato dal sistema anglosassone, è stato al centro ieri pomeriggio di un convegno in cui gli esperti Andrea Circi, dottore commercialista partner Deloitte e l’avvocato Tommaso Tisot, business lawyer &family officer press Law & Notary Firm Tisot associato Aifo (Associazione italiana family office), hanno fatto il punto su uno strumento in grado di regolare il trasferimento del patrimonio familiare evitando i rischi che spesso si nascondo dietro le norme in tema di successione. L’incontro, organizzato dall’agenzia folignate Azimut consulenza sim insieme a Nemetria, si è svolto a Palazzo Giusti Orfini ed è stato aperto da Marco Campagnacci (financial partner di Azimut) che ha delineato i contorni storici del trust e la rilevanza che sta assumendo in questi anni come strumento regolatore dei rapporti in materia di eredità e patrimoni.

Ma perché un convegno un sul trust? La spiegazione nelle parole di Tommaso Tisot: “Negli ultimi anni stiamo assistendo a pronunciamenti giudiziari spesso beceri e che sembrano mettere in discussione le stesse normative italiane in tema di successione – dice – I giudici sempre più spesso emettono sentenze che sembrano andare contro le finalità per cui sono state concepite leggi che dovrebbero, invece, tutelare gli eredi”. Cosa significa? Che patrimoni creati in anni e anni di duro lavoro possono essere messi a rischio da una sentenza. Per questo Tisot ribadisce la bontà del trust “che è lo strumento ideale per gestire un passaggio delicato come quello del trasferimento del patrimonio. Pensiamo al caso della morte improvvisa di un imprenditore che abbia un’azienda con molti dipendenti. E’ facile capire come la tutela di queste situazioni significhi anche dare un valore sociale alla successione, un passaggio che ha dei risvolti nella vita di altre famiglie”. Per questo il trust diventa un’opportunità, come spiega Andrea Circi: “Non dimentichiamoci, poi, che c’è allo studio in Parlamento una riforma delle normative in materia di successioni che prevede un aumento notevole delle aliquote e che, nei casi di patrimoni superiori ai 5 milioni di euro, ipotizza un’imposta pari al 45% del valore”. Perché proteggere il proprio patrimonio con il trust? “Siamo vivendo una crisi economica strutturale che sta spostando la ricchezza dal Vecchio Continente ad altre realtà – spiega – In più stiamo assistendo ad un passaggio generazionale senza precedenti all’interno delle grandi aziende nate negli anni ’60. Per tutelare i patrimoni in queste situazioni, il trust è lo strumento migliore e consente anche di disinnescare possibili controversie giuridiche”. Non solo. Il trust – dicono i relatori – è anche un’avanzata forma di tutela della persona con gravi disabilità che sopravvive ai propri genitori e ha bisogno di una protezione, anche economica, della sua condizione.

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