Foligno, Festa dell’Unità, Bocci e Verini ricordano la figura di Enrico Berlinguer

FOLIGNO – Serata dedicata alla figura di Enrico Berlinguer alla Festa dell’Unità di Foligno in programma fino al 30 agosto. Il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, il parlamentare Walter Verini, il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, la segretaria comunale del Pd, Patrizia Epifani e l’avvocato Marco Mariani hanno ricordato la figura e l’eredità politica e morale dello storico segretario del Pci, a trent’anni dalla morte.
In particolare, Mismetti ha evidenziato che “la figura di Berlinguer si lega perfettamente al tema della Festa dell’Unità di quest’anno e cioè la necessità di guardare all’Europa ed ancora molto importante perché ha saputo trasmettere il valore del senso della comunità, che è il più alto della politica”.

Verini ha ricordato il suo primo incontro con Berlinguer in una festa nazionale dell’Unità e sottolineato come “sia stato un profondo innovatore di idee, in grado di trasmettere valori che oggi forse mancano, come la volontà di intendere la politica come missione e servizio, la necessità di concepire lo sviluppo come progresso e giustizia sociale”. La questione morale citata da Berlinguer nella memorabile intervista ad Eugenio Scalfari, parlava della necessità di una politica che svolge un ruolo centrale senza invadere spazi impropri: un fatto ancora molto attuale”.

“Belinguer – ha detto Gianpiero Bocci – è uno degli uomini che hanno costruito la nostra democrazia, come il Pci è stato un partito decisivo per la tenuta democratica del nostro Paese e per scrivere insieme ai cattolici la più bella Costituzione al mondo. In tutte le scelte fatte da Berlinguer c’era il bene dell’Italia e quando penso alla sua figura vedo la grande capacità di un uomo che ha sempre fatto un lavoro di primissimo ordine, in fasi delicate come gli anni del terrorismo. Berlinguer è stato un grande leader che ha saputo mettere insieme coraggio e innovazione, assumendosi sempre la responsabilità delle scelte fatte. È sempre stato un convinto sostenitore dell’Europa e oggi rappresenterebbe uno dei sostenitori dell’Europa riformista. Oggi c’è il rischio della povertà culturale della politica e c’è da chiedersi se fra qualche anno ricorderemo ancora figure importanti come Berlinguer”.

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