Gualdo Tadino, Presciutti sul Diocesano di Gubbio: “Sono sereno ma servono impegni concreti”

GUALDO TADINO – In via di risoluzione la questione della sopravvivenza del Museo diocesano di Gubbio, gestito dal Polo Museale gualdese. Dopo il botta e risposta, a tratti aspro, tra i sindaci di Gualdo e Gubbio, la tensione sembra essere scesa. Dopo che Stirati aveva assicurato di rispettare i propri impegni, Presciutti risponde accogliendo favorevolmente tale presa di posizione.

“Nel prendere atto dei contenuti della tua lettera – spiega il primo cittadino di Gualdo – ti informo che ho provveduto a convocare per il prossimo 26 febbraio il Cda e l’Assemblea dei Soci del Polo Museale. Sarà quella la sede dove in maniera trasparente e costruttiva saremo in grado di discutere e prendere le relative decisioni in merito al proseguimento o meno del nostro rapporto di gestione di alcuni spazi museali nel Comune di Gubbio”. Il sindaco Presciutti ribadisce di non voler “creare strappi” e si dice concorde sulla “necessità di proseguire la strada del buon lavoro avviato nell’interesse delle nostre comunità attraverso un rapporto istituzionale schietto, franco e costruttivo.In questo primo periodo di mandato, come te del resto, ho affrontato questa, come altre vicende, con il massimo della trasparenza e della collaborazione, convinto come sono che il rapporto fra le nostre comunità debba poggiare sulla base di un reciproco rispetto. Nel caso specifico, però, devo prendere atto dell’impossibilità oggettiva di portare avanti questo impegno, se non vi saranno fatti concreti e non soltanto dichiarazioni”.

Presciutti specifica ancora la situazione: “qualora questo stato di impossibilità permanga e non dovesse essere superato, la città di Gubbio saprà trovare liberamente adeguate forme di gestione in maniera autonoma. La mia voleva e vuole continuare ad essere una mano tesa a proseguire un rapporto che negli anni ha dato risultati importanti. Per questo, parafrasando un passaggio della tua missiva, ti invito a “stare sereno” come lo sono io, nella consapevolezza che insieme anche questa volta sapremo dimostrare alle nostre comunità la nostra reciproca capacità di affrontare e risolvere i problemi, senza alimentare ulteriori polemiche”.

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