Gubbio, in vendita i prodotti coltivati nei territori sottratti alla ‘Ndrangheta

GUBBIO – Natale contro la mafia. Martedì 8 dicembre, sotto le Logge dei Tiratori di Gubbio, sarà possibile acquistare prodotti alimentari speciali. Saranno in vendita pasta e patate, le prime coltivate a Pietralunga sul terreno appartenuto alla famiglia ‘ndranghetista dei De Stefano, oggi restituito allo Stato, e la pasta di Gragnano prodotta con il grano coltivato sui terreni confiscati alle mafie, gestiti dalle cooperative di Libera Terra.

Due prodotti di eccellenza gastronomica e  dal doppio sapore: quello del gusto del biologico e quello del giusto della provenienza. La pasta, in particolare, racconta una storia lunga vent’anni. Quella di Libera, nata nel 1995 per dare concretezza a una speranza: liberare l’Italia dalle mafie e dalla corruzione. Una pasta libera. Libera dal malaffare, innanzitutto. Una pasta fatta da chi vuol dare un contributo al bene comune e lavora per restituire la terra e i suoi frutti alla collettività, nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini. Una pasta che ha il sapore di libertà, resistente alle mafie e alla corruzione. Una pasta che arriva sulle tavole, e magari nei pacchi dono degli eugubini per Natale, per risvegliare le coscienze.

Le patate, invece, arrivano da pochi chilometri da Gubbio, dal terreno di Col della Pila, a Pietralunga, appartenuto alla famiglia dei De Stefano, gli ‘ndranghetisti calabresi che facevano affari nella nostra zona. Segno che la mafia era (ed è, in parte, ancora oggi) presente anche su un territorio che fino a poco tempo fa era considerato immune da infiltrazioni. Giovani e stati ragazzi provenienti da tutte la parti d’Italia, la scorsa estate, hanno raccolto le patate a Pietralunga, in un contesto formativo, informativo e di lavoro, per fare la loro parte nel dare scacco matto alla mafia e ai suoi affari.

 

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