Gubbio, le “Brocche d’autore” compiono 15 anni

GUBBIO – Taglio del nastro imminente per la tradizionale mostra “Brocche d’autore”, organizzata dall’associazione Maggio eugubino e giunta alla quindicesima edizione. Ad interpretare il tema quest’anno saranno Antonella Cappon, Tonina Cecchetti e Renato Bertini. L’esposizione aprirà giovedì 12 amggio alle 16 e rimarrà aperta a Palazzo dei Consoli fino al 2 giugno. Le finalità sono sempre le stesse: sottolineare il rapporto tra i Ceri e la ceramica d’arte contemporanea. L’intento della mostra è infatti quello di “arricchire le tradizionali manifestazioni di maggio per mezzo di un’iniziativa culturale pertinente al clima festivo, tale da destare l’interesse sia dei visitatori sia degli eugubini, ma anche opportunamente legata al settore della ceramica di artigianato artistico, assai rilevante nella nostra città, con delle proposte di alta qualità relative a uno dei prodotti tipici − anzi emblematici − dell’odierna maiolica eugubina, vale a dire le brocche dei Ceri.

” L’iniziativa consiste nella creazione di inedite brocche dei Ceri da parte di artisti della ceramica informati sulla tipologia di questi manufatti, nonché sulla funzione e sul valore simbolico dei ‘contenitori rituali’, secondo le interpretazioni fornite dai principali studiosi della Festa dei Ceri dall’Ottocento ai nostri giorni. Essa rappresenta, quindi, anche un terreno di ricerca intorno a uno specifico e caratteristico oggetto, sul quale potranno via via intervenire numerosi artisti della ceramica, interpretandone forme e decorazioni, tanto da rendere possibile nel tempo la costituzione di una collezione a testimonianza di un gusto e di una creatività che proprio iniziative del genere intendono stimolare e favorire”. Anche quest’anno si è deciso di esporre nelle vetrine dei negozi del Centro Storico, grazie alla disponibilità dell’Associazione Gubbio fa Centro, tutte le brocche realizzate nel corso delle precedenti edizioni della mostra.

La creazione delle brocche d’autore 2016 è stata affidata all’eugubina Antonella Capponi, alla sigillana Tonina Cecchetti e al pesarese Renato Bertini. Antonella Capponi è nata a Gubbio nel 1965, si diploma all’Istituto Statale d’Arte della sua città nel 1984 e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Perugia nel 1989. Inizia una ricerca definita “pittura liquida da vedere attraverso”. Nascono le prime sculture aeree, con una delle quali, nel 1988, vince ad Atina il concorso di Scultura riservato agli allievi delle Accademie di Belle Arti. Nei primi anni novanta compie un’evoluzione dal colore del quadro tradizionale alla purezza del materiale: ottiene così fragili lamine che recano all’interno segni minimali. Impegnata in una ricerca sul concetto di limite/soglia, realizza opere i cui elementi di trasparenza suggeriscono come possibile l’‘attraversamento’ di uno spazio fisico per un ‘oltre’. Nel 2004, nella sua prima personale romana, presenta presso lo Studio Arte Fuori Centro il ciclo dei Venti. Alla ricerca sulla trasparenza, del guardare attraverso, si aggiunge come elemento di variabile sensoriale la luce: dapprima vengono inserite luci al neon, successivamente a led. Prosegue in Avvistamenti, al Castello di Frontone (2004), la sua ricerca sul concetto di limite e soglia. Significativa traccia nel percorso espressivo è il ciclo degli Sviati presentati nella personale romana del 2009. Nel 2011 partecipa al progetto 1000 Artisti per un’indagine eccentrica sull’Arte in Italia presso Palazzo Fava di Bologna, e alla collettiva omaggio a Joseph Beuys presso Craicgrock Castle in Edimburgo. Nel 2012 la Sala S. Ignazio in Arezzo ospita una sua antologica. Nel 2014 viene invitata da Bruno Corà in Ricognizione 2014 presso Museo d’Arte Contemporanea CIAC di Foligno. La sua ricerca è presente nell’Archivio del XXI Secolo, presso la Soprintendenza Speciale per l’Arte Contemporanea. Tonina Cecchetti è nata a Sigillo nel 1961. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte di Gubbio e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Perugia. Scultrice, realizza opere ieratiche quanto inquietanti. La sua raffinata tecnica di esecuzione si avvale di diversi materiali che vanno dal refrattario cerato all’argento, dal ferro alla maiolica. Alle sue opere dà titoli frutto di ironici giochi linguistici, ponendo così l’osservatore di fronte allo spiazzante problema della corrispondenza del nome al soggetto. Inizia la sua attività espositiva nel 1982. In seguito partecipa a numerosissime mostre sia in Italia che all’estero. Nel 2006 viene premiata alla XXIV Biennale di Scultura di Gubbio e tiene la mostra Figurazioni alla Galleria Varart di Firenze. Nel 2007 prende parte a Terra di Maestri, Artisti umbri del Novecento VI (Spello) e aderisce a Fatto ad Arte. Genius Loci, a cura di Ugo la Pietra (Roma). Nel 2008 tiene una personale alla Galleria Varart di Firenze dal titolo Vèstiti di Vestiti, a cura di Giorgio Bonomi; è invitata dalla  Provincia di Perugia alla mostra Migrazioni d’Arte Contemporanea, tenutasi alla Rain Gallery, Fabbrica 798 di Pechino; espone all’Art Gallery di Laren (NL) con la mostra Uit Nodig Ing. Nel 2009 presenta la personale alla Galleria Miralli di Viterbo. Tra le mostre del 2010 si ricordano 8 scultrici in fortezza (Fano) e Creatività Ceramica Italiana (Vilnius e Fano), entrambe curate da Gian Carlo Bojani. Tra le mostre del 2014 ricordiamo Ricognizione 2014, a cura di Bruno Corà, Italo Tomassoni e AAVV, presso il CIAC di Foligno. Nel 2015 partecipa alla mostra La scultura ceramica contemporanea in Italia, a cura di Nino Caruso e Mariastella Margozzi, presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma. Renato Bertini è nato a Pesaro nel 1939. Nel 1954 vince il premio Ministero Industria e Commercio a Faenza per un vaso destinato al Museo Internazionale della Ceramica; ad Albisola, sempre nel ‘54, per un pannello maiolicato vince il primo premio assegnatogli da G.C. Argan. Nel 1956 si diploma presso l’Istituto d’Arte della sua città ottenendo il premio Ugolini indetto per la sezione ceramica. Svolge in quegli anni attività di pittore e ceramista partecipando a concorsi e a mostre nazionali e internazionali. Dal 1964 al 1966 soggiorna a Zurigo svolgendo attività pittorica e grafica, partecipando a mostre collettive, tenendo personali etc. Dal 1966 la sua attività artistica si svolge tra Pesaro e Zurigo dove ha uno studio. Tra le principali mostre a cui ha partecipato ricordiamo: Mostra Nazionale Giovani Artisti, Firenze (1958−1959) − 1° premio 1958; Premio Nazionale Marche, Ancona (1958−1963, 1966−1967, 1989); Mostra Nazionale di Pittura, Terni (1960); Rassegna antologica Arte Italiana contemporanea, Graphil Galeri, Amsterdam (1962); 20 Schweizerische und Auslaandische Kunstler, Galleria Burdeke, Zurigo (1966); Premio A. Bucci, Fossombrone (1966−1967 − assegnatogli nel 1967); Artisti per la libertà in Spagna, Galleria Burgdorfer, Zurigo (1967); 2a Mostra Nazionale della Grafica, Palazzo Pretorio, Arezzo (1968); Il Segno nelle Marche, Galleria Giorgi Arte Contemporanea, Firenze (1975); Arti Figurative, Wolfsburg (1977); Dialoghi nell’Arte, Palazzo Ducale, Gubbio (1984); Moderne Italienische Druck Graphikn, Galerie im Stadthaus, Klagenfurt − Kulturhaus, Graz (1988); Ad villam, Prato (1989); Transiti, Palazzo Albani, Urbino (2002); 54a Esposizione internazionale d’arte della biennale di Venezia / Padiglione Italia − Marche (2010).

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