Infrastrutture, Smacchi e Leonelli (Pd): “Verificare lo stato di avanzamento per la realizzazione della stazione Media Etruria dell’alta velocità”

PERUGIA – “La Giunta regionale verifichi con la Regione Toscana e con il Governo nazionale lo stato di avanzamento del
progetto che prevede la realizzazione della fermata ‘Media Etruria’ dei treni ad alta velocità, con la costruzione di un nodo ferroviario collocato lungo gli esistenti binari a ridosso del confine tra Umbria e Toscana così da avere un bacino potenziale di utenti sufficiente a garantire un equilibrio economico”. Lo chiedono, con una interrogazione di cui annunciano la presentazione, i consiglieri regionali del Partito democratico Giacomo Leonelli e Andrea Smacchi.

Nell’atto ispettivo viene ricordato che “il Piano regionale dei Trasporti, approvato a fine 2015, prevedeva soluzioni in grado di agganciare l’alta velocità migliorando orari e coincidenze e realizzando una nuova fermata, la cosiddetta ‘Media Etruria’, la cui realizzazione presuppone però l’accordo con Regione Toscana, Rete Ferroviaria Italiana e ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Agganciare l’alta velocità per l’Umbria significherebbe scongiurare in via definitiva il decennale isolamento e la
marginalizzazione rispetto al collegamento in tempi brevi con il nord e il sud del Paese, ma l’assessore Giuseppe Chianella ha recentemente dichiarato in Commissione che non risultano esserci ancora aggiornamenti rispetto ai primi riscontri positivi suscitati dal progetto”. In merito all’ipotesi di collegamento ferroviario ad alta velocità, Leonelli aggiunge che “le altre ipotesi messe in campo, comprese quelle di modificare percorsi e tragitti dei treni Freccia Rossa e Freccia Argento, seppur astrattamente condivisibili, sono state valutate da più parti economicamente insostenibili stante il relativo ridotto bacino di utenza potenziale delle sole città dell’Umbria. Dunque, benché la prospettiva di avere una fermata dei treni veloci in Umbria possa apparire auspicabile, è necessario fare i conti con la realtà e non soltanto con desideri pure legittimi, ma difficilmente sostenibili. Siamo quindi disponibili a confrontarci con tutti anche su altre ipotesi, ma senza che il protrarsi infinito delle discussioni faccia tramontare la possibilità che oggi appare la più fattibile. È utile dunque che si sgomberi finalmente il campo da ogni ambiguità, chiarendo definitivamente se il modello seguito per la fermata ‘Mediopadana’, che ha portato buoni risultati e benefici per i viaggiatori emiliani, può essere riproposto anche ai confini dell’Umbria, come risposta a difficoltà infrastrutturali che dovranno, in ogni modo, essere superate

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