Le coop presentano il manifesto “Cambiare l’Italia cooperando” ai candidati

PERUGIA – “Cambiare l’Italia cooperando” è il titolo del manifesto che l’Alleanza delle Cooperative dell’Umbria, che accomuna le tre principali Centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop, ha illustrato venerdì 23 febbraio a Perugia ai candidati di tutti gli schieramenti politici in lista nelle prossime elezioni del 4 marzo. Il manifesto presenta al paese i valori e le proposte del movimento cooperativo passando da una logica di solo confronto di interessi ad una di progettualità concrete e verificabili nell’avanzamento della legislatura.

“Il documento fissa cinque macro temi trasversali – ha esordito il presidente regionale dell’Alleanza delle Cooperative Andrea Fora –, lavoro-formazione-equità, legalità, innovazione, welfare e sostenibilità. Su questi decliniamo degli impegni concreti con i quali l’Alleanza delle Cooperative si impegna verso il Paese per contribuire allo sviluppo e al benessere di tutti i cittadini. Ovviamente partendo da questi temi affrontiamo alcune specificità regionali o situazioni di contesto sulle quali auspichiamo che i candidati che verranno eletti in parlamento nella nostra regione si impegneranno a loro volta per il bene della nostra comunità regionale: tra tutte la crisi complessa dell’area di Terni e le problematiche del cratere del terremoto”.

“È difficile saper interpretare le linee di cambiamento in essere nel nostro Paese – interviene il co-presidente Dino Ricci – ma abbiamo la consapevolezza che negli attuali scenari evolutivi la cooperazione sia ancora in grado di dare risposte innovative offrendo un contributo di sviluppo al paese in tutti i contesti nei quali opera. Lo fa nell’agroalimentare dove gran parte della produzione nazionale e quindi del made in Italy viene trasformato e commercializzato da imprese cooperative, lo fa nel welfare dove la cooperazione ha saputo anche in molti casi anticipare il legislatore ed intende continuare a farlo in maniera innovativa sopperendo all’arretramento del pubblico, lo fa nel credito laddove in anni di crisi le Bcc hanno saputo dare risposte a famiglie e imprese quando nessun istituto erogava finanza, la fa nella grande distribuzione dove la cooperazione consente ai cittadini di acquistare prodotti a prezzi competitivi, ma c’è tanto altro nel nostro mondo”.

“Lo strumento della cooperativa – prosegue il co-presidente Gabriele Nardini – con i suoi 150 anni di storia è ancora attuale e può entrare in maniera assai utile nella gestione delle crisi aziendali in essere nella nostra regione, così come per il rilancio delle aree terremotate”.

“Tra i tanti temi che emergono nel documento tre sono quelli che abbiamo particolarmente a cuore – concludono Fora, Ricci e Nardini – quello del lavoro, quello della legalità e quello innovativo della cooperazione di comunità. Sul tema del lavoro la cooperazione vuole continuare ad offrire opportunità occupazionali come ha fatto in questi anni di crisi andando decisamente in controtendenza rispetto alle altre imprese. Vogliamo farlo anche rigenerando imprese profit in crisi, e in Umbria ce ne sono diverse, auspicando che il futuro governo del paese supporti più e meglio progetti di workers buy out ossia di dipendenti che divengono soci di newcoop per rilevare le loro stesse imprese. Sul fronte della legalità auspichiamo che la legge di iniziativa popolare di contrasto alle false cooperative, per la quale raccogliemmo 100 mila firme, divenga in questa legislatura legge dello Stato e parimenti che si combatta insieme il fenomeno del dumping contrattuale che crea solo cattiva occupazione gettando discredito su tutta la cooperazione. Per quanto riguarda infine la cooperazione di comunità è una nuova frontiera sulla quale la cooperazione sta offrendo prospettive di rilancio di borghi, quartieri, periferie attraverso la rigenerazione e la valorizzazione di beni culturali, sociali, agroalimentari e turistiche”.

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