Legge elettorale, Lignani Marchesani (FdI): “No alla preferenza di genere”

L’Umbria non ha bisogno di “quote rosa”, tenuto anche conto dell’elezione di tre donne al Corecom: partendo da questa premessa, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani ribadisce la propria contrarietà alla “preferenza di genere” prevista dal testo di legge elettorale approvato in commissione, definendo tale previsione “offensiva per le donne e diminutiva delle loro indubbie qualità di farsi strada da sole”.

In una nota, Lignani sottolinea che le tre donne elette al Corecom dal consiglio regionale sono state “individuate ed elette non perché donne, ma perché in possesso di requisiti e qualità che il consiglio regionale ha riconosciuto trasversalmente e unanimemente”. Lignani ricorda poi che “l’Umbria è la regione che ha un governatore donna da 15 anni e che ha visto nel 2010 solo donne candidate alla presidenza:
pensare di essere in un posto dove il sesso femminile sia discriminato è evidentemente fuori luogo e, fortunatamente, fuori tempo”.

Da qui, la definizione – da parte di Lignani – della preferenza di genere come un “perverso meccanismo per cordate occulte, che drogano il consenso elettorale con un effetto moltiplicatore per coloro che riescono ad accoppiarsi (elettoralmente, ben inteso) e conseguenze penalizzanti per coloro, magari con vastissimo consenso, che rimangono single”.

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