“L’Italia riparte da Perugia”

“Ri-pensare” Perugia per trasformarla in un luogo dinamico e produttivo, un contenitore di pensieri e d’idee che possa diventare un punto di riferimento a livello internazionale. Che cosa è stato chiesto al territorio? Cosa gli manca e cosa si sta facendo per il suo rilancio economico? Di questo e tanto altro si è parlato in occasione dell’incontro “L’Italia riparte da Perugia” moderato da Giorgio Mulè (direttore di Panorama) si è svolto presso l’Istituto di Formazione e Cultura Sant’Anna di Perugia in occasione della kermesse “Panorama d’Italia – Tutto il meglio visto da vicino” e che ha ospitato intorno ad uno stesso tavolo, Carlo Andrea Bollino (ordinario di Microeconomia Università degli Studi di Perugia), Ernesto Cesaretti (presidente Confindustria Umbria), Carlo Colaiacovo (imprenditore) Maria Cristina Farioli (director of Marketing, Communications & Citizenship IBM Italia) Michele Fioroni (assessore marketing territoriale Comune di Perugia) Giovanni Paciullo (rettore Università per Stranieri). Politica, istituzioni, università e imprenditoria a confronto per evidenziare in modo costruttivo le criticità e i punti di debolezza, per trovare spunti utili all’elaborazione un programma poter “ri-pensare” al territorio.
Perugia, cuore d’Italia ma oggi è anche capofila della banda larga e delle “strade” informatiche. Come fare a connettersi con il resto del modo? “Oggi –è stato ribadito nel corso del dibattito – la tecnologia consente di “portare fuori” rende “globali”, la rete, il mondo. Innovazione tecnologica e formazione, potrebbero essere due degli “ingredienti segreti” per la realizzazione di un modello utile a una ri-partenza economica: fare rete e mettere “in rete” il nostro know-how per farlo conoscere a livello globale.” Un’occasione importante di confronto per capire come “cogliere” le opportunità in una città che ha sempre avuto una vocazione internazionale e luogo portante del “rinascimento” per recuperare quell’identità”. “Gli ingredienti – hanno concluso i vari interlocutori – ci sono tutti, ora non resta che mescolarli in maniera dinamica e sinergica, in un ambiente collaborativo affinché si possa creare terreno fertile per i giovani, da cui possano “germogliare” idee da realizzare in un prossimo futuro”.
Amantine

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