Orvieto, il M5S: “Uso distorto della giustizia per impedire le attività delle minoranze”

ORVIETO – “E’ tipico dei contesti circoscritti come quello di Orvieto e forse inevitabile che vi sia una trasposizione del colore emotivo oltre che politico nell’attività pubblica che si svolge fuori e dentro il Consiglio Comunale. E’ inevitabile che sia così. Si ritrovano amicizie, ma anche inimicizie ed affinità sconosciute prima e forse parentele non solo all’anagrafe. Una costellazione di relazioni umane. Non è certo da stigmatizzare. Ebbene tuttavia – spiega la consigliera comunale Lucia Vergaglia – vi possono essere momenti di forte contrapposizione critica che trascendono la dialettica e non si risolvono con un caffè, un mazzo di rose in caso di signore o delle pubbliche scuse per rientrare nei consueti ranghi del “Volemose bene”.E’ questo il caso della recente, ma perdurante polemica espressa via comunicati stampa e quindi posta all’attenzione pubblica da parte dei consiglieri di ex maggioranza dai quali sono stati espressamente e legittimamente avanzate formali richieste ispettive e di chiarimento sull’operato della Giunta che, in quello specifico caso, coinvolgeva la collega di maggioranza Roberta Cotigni, da un lato esponente della lista civica PAA che ha contribuito all’elezione Germani ed espresso l’assessore al bilancio Massimo Gnagnarini, e dall’alto ricopre una carica importante nell’ente sotto osservazione per un irrituale sostegno economico conferito ed assegnato in maniera per la quale si è voluto effettuare una pubblica interrogazione”.
“Apriti cielo. Non solo la questione ha trasceso i limiti del dibattito istituzionale, arrivando ad interessare e coinvolgere altri enti ed alcuni gli operatori dell’accoglienza turistica, ma poi è scaduto sul personale con accuse e la consigliera di maggioranza che ha scelto di presentare le proprie doglianze alla magistratura sentendosi diffamata e chiedendo di mettere a processo gli esponenti dell’ex maggioranza. E fin qui la questione resta un atto formale grave e pregno di potenziali conseguenze, ma tra cittadini, per quanto pure rappresentanti politici. E su questo ovviamente non desideravo intervenire, c’è la magistratura ed il processo farà il suo corso mentre la politica approfondirà la questione sollevata ripeto legittimamente nell’esercizio dei poteri ispettivi e, aggiungo, nel dovere della minoranza di adire a quella funzione di garanzia e tenere sotto controllo l’operato delle amministrazioni. Oggi però cambia tutto. Dall’amministrazione invece di risposte e chiarimenti, magari volte a rasserenare gli animi e smorzare i toni, c’è il nervoso e scomposto intervento proprio di Gnagnarini che innanzitutto plaude ed appoggia l’azione della Cotigni, sua collega di lista civica, e poi richiama al fatto che, nel caso quello che ho definito un irrituale sostegno economico fosse realmente non dovuto od addirittura un illecito allora ci sarebbero dei “complici” (dice proprio così) ed a questi si estenderebbe, dice sempre Gnagnarini, la diffamazione. Va da se che si riferisce a Giunta e personale del Comune coinvolto che sono gli altri attori di questa vicenda e pertanto va da se che l’Assessore sta manifestamente lasciando intendere che è il Comune in quanto istitituzione che a fronte di un atto ispettivo delle opposizioni è pronto come i suoi consiglieri di maggioranza ad usare il martello della possibile azione legale. Questo è inaudito ed è da censurare e combattere immediatamente. Oggi è l’anniversario della morte di Gramsci che subì le angherie di un sistema, quello fascista, che prevedeva i reati politici e l’uso politico della giustizia. Qualcosa di indegno, qualcosa da respingere sempre, qualcosa per cui lo stesso Sindaco Germani è, a mio avviso, tenuto a censurare difendendo il valore della democrazia repubblicana, come ha giurato di fare”.

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