Paciano, contro lo spopolamento lanciata la sfida “Atelier diffuso”

PACIANO – Contro lo spopolamento del centro storico Paciano lancia il progetto “TrasiMemo atelier diffuso”. A quattro anni dalla sua apertura, la Banca della memoria del Trasimeno vuole compiere un significativo salto di qualità, lanciando un progetto pilota per contrastare il triste fenomeno dell’abbandono del centro storico attraverso la creazione di nuove forme di lavoro.

L’idea, come illustrato dall’Amministrazione comunale  nel corso di un’assemblea pubblica a Palazzo Baldeschi, è quella di favorire l’insediamento nel cuore del piccolo borgo di botteghe gestite da giovani e meno giovani che vogliano investire nella propria creatività. Si pensa ad atelier di tessile, ceramica, lavorazione del legno, ferro e metalli, antica stireria, fotografia, piccole riparazioni, lavorazione del cuoio, produzioni artistiche e book-shop, servizi web creativi, spazi di sperimentazione wellness innovativi e food artigianali.

Il tutto implementando e innovando in primo luogo le attività e le professioni artigiane che in questi anni presso TrasiMemo hanno trovato ospitalità e hanno sviluppato con successo attività esperienziali e laboratoriali dedicati a giovani e adulti.

“È necessario – è stato spiegato al folto pubblico presente all’incontro dal sindaco e vicesindaco di Paciano – puntare l’attenzione sulla professionalizzazione di moderni artigiani, sullo scambio attivo e creativo fra saperi e autoimprenditorialità dei singoli, nel contesto di un progetto collettivo di co-costruzione di una sostenibile e innovativa imprenditorialità, in un contesto fragile, ma simile a tanti altri in Umbria e in Italia”.

“Dopo aver creato questo spazio museale e laboratoriale – ha dichiarato l’antropologo Daniele Parbuono – vogliamo ora misurarci con una grande sfida: generare posti di lavoro a partite dal patrimonio culturale locale che può diventare realmente una risorsa economica”.

L’insediamento di nuove attività, restituirà vita ad alcuni spazi del centro storico. A tal fine il Comune di Paciano ha già provveduto a una prima ricognizione degli ambienti potenzialmente da utilizzare, a ridosso della piazza principale del paese, nel quale si trova appunto anche TrasiMemo. Seguirà una procedura di evidenza pubblica per raccogliere le disponibilità dei proprietari.

Adesso però occorre verificare direttamente con la popolazione locale se vi siano interesse e le condizioni per passare dalle parole ai fatti. Da qui l’incontro con i cittadini, al quale hanno preso parte molti artigiani e rappresentanti del mondo dell’associazionismo.

Presenti anche Fiorello Primi, presidente dei Borghi più Belli d’Italia e il presidente regionale umbro Antonio Luna per i quali quello dell’Atelier diffuso rappresenta un modello suggestivo e potenzialmente vincente da replicare in tutti i borghi più belli dell’Umbria, in quanto il fenomeno dello spopolamento è un problema che li riguarda nella stessa misura. Per Primi il progetto di Paciano, che ha l’obiettivo di fare innovazione utilizzando il passato, rappresenta una sorta di “rivoluzione copernicana”, meritevole di grande attenzione.

“Atelier Diffuso”, come hanno sottolineato gli amministratori locali, è una start up a disposizione, al pari della stessa TrasiMemo, dell’Unione dei Comuni del Trasimeno in quanto idea progettuale ripetibile in altri contesti analoghi a Paciano.

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