Pasqua a tavola, a Perugia l’immancabile ciaramicola

PERUGIA – Se la torta di Pasqua unisce tutta l’Umbria, un dolce tipicamente perugino che non manca dalle tavole nel giorno di Pasqua è la ciaramicola, un dolce storico, in grado di raffigurare tutta la storia della città. Il dolce è particolarissimo e inconfondibile: caratteristico impasto fucsia ricoperto da glassa bianchissima. Una conformazione che rappresenta la storia della città: i cinque rigonfiamenti rappresentano i cinque rioni di Porta San Pietro, Porta Eburnea, Porta Susanna, Porta Sant’Angelo, Porta Sole e il rilievo centrale raffigura la Fontana Maggiore. E poi ci sono i colori della città, il rosso dell’alchermes e il bianco della meringa. Le risorse e i frutti di questa terra, invece, sono evocati dai colori giallo, verde e azzurro dei confettini.

Un tempo il dolce veniva realizzato dalle ragazze in età da marito per regalarla al proprio innamorato il giorno di Pasqua. In origine l’impasto molle veniva lavorato velocemente in varie parti in modo da comporre su una teglia unta la ciambella, la croce nel centro e le 5 sfere da poggiare sugli incroci e al centro della croce. Ma al di là delle semplificazioni e delle varie personalizzazioni, la ciaramicola rimane il dolce della Pasqua anche in virtù del colore rosso acceso che la caratterizza, simbolo, secondo autorevoli studiosi, del sangue di Cristo e della sua Passione.

Per una ciaramicola occorrono  450 g di farina, 250 g di burro, 350 g di zucchero (*di cui 100 g per la meringa)
5 uova (* di cui 2 albumi per la meringa), 1 bicchiere di Alchermes, 1 tazzina da caffè di latte, ½ limone spremuto e grattugiato, 1 pizzico di sale (* per la meringa), 1 cartina di lievito per ½ kg di impasto, Confettini colorati.

 

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