Perugia, alla Fondazione Carisp la presentazione del libro di Marinelli Andreoli

PERUGIA – Prosegue il ciclo di presentazioni in Umbria del romanzo storico “Nel segno dei padrila storia di Guglielmina e Peter“, il libro firmato da Giacomo Marinelli Andreoli per Marsilio editore.

Ieri è stata la volta di Perugia con l’incontro, molto partecipato, alla sala delle Colonne di Palazzo Graziani, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Ad introdurre i lavori l’intervento del presidente onorario dell’istituto, cav. Carlo Colaiacovo, mentre relatori sulla storia oggetto del libro – la straordinaria amicizia epistolare nata a 60 anni dall’eccidio dei 40 martiri di Gubbio – sono stati chiamati il magistrato Giuseppe Severini, presidente di Sezione del Consiglio di Stato e il prof.Paolo Belardi, direttore dell’Accademia Belle arti di Perugia e ordinario dell’ateneo perugino, entrambi, come anche il presidente, di origini eugubine e legati indirettamente proprio alla vicenda dell’eccidio di Gubbio del 22 giugno 1944.

Colaiacovo ha rivelato che suo padre Giuseppe era stato catturato tra i circa 100 ostaggi fermati durante il rastrellamento seguito all’uccisione in un bar del centro dell’ufficiale medico della Werhmacht, Kurt Staudacher. Poi fu tra i fortunati ad essere rilasciato. Belardi ha ricordato di essere nipote di una delle vittime, Innocenzo Migliarini, tra i 40 fucilati la mattina del 22 giugno. Severini ha narrato del doppio filo che lo lega a questa vicenda, essendo nipote del podestà di Gubbio, Lamberto Marchetti – che guidò la città fino all’autunno 1943 – ma anche essendo figlio di Luigi, uno dei componenti del Comitato di Liberazione nazionale di Perugia. Un vissuto personale che è anche la testimonianza dei due protagonisti del libro, Guglielmina Roncigli – figlia di una delle vittime della fucilazione del 22 giugno 1944 – e Peter Staudacher – figlio dell’ufficiale medico tedesco ucciso al bar Nafissi 2 giorni prima, da cui scaturì la tremenda rappresaglia.

Una storia toccante e a a tratti commovente – ha commentato Belardi – che appassiona chi l’ha sentita raccontare in famiglia, come noi, ma anche chi non l’ha mai conosciuta. Dai ricordi dei miei nonni ma anche di tanti eugubini che conosco, posso dire che di quella generazione chiunque sapesse dove era e cosa stava facendo quel pomeriggio del 20 giugno, perchè quell’episodio segnò indelebilmente la vita di tantissime persone. Il merito dell’autore e’ averla saputa raccontare con delicatezza e profondità, e con la capacità di raggiungere l’animo di chi, penso alle nuove generazioni, può avvicinarsi alla storia attraverso queste vicende apparentemente piccole e periferiche ma in realtà straordinarie“.

Accurata e approfondita l’analisi storiografica che ha proposto Giuseppe Severini nel ricordare anche un suo lungo articolo del 2005 in cui ricordava alcune vicende successive alla Liberazione che avrebbero visto la condanna degli esecutori dell’attentato al bar Nafissi da parte del movimento partigiano, in realtà mai eseguita. Sulla storia di Guglielmina e Peter, Severini non ha dubbi: “Una pagina straordinaria di vita vissuta che completa attraverso la testimonianza del privato quella ricomposizione difficile da attuare nel pubblico. La ricomposizione è stata possibile grazie alla forza espressa dai due protagonisti, ed è esemplare soprattutto per le nuove generazioni. Ricomporre significa superare gli steccati e guardare al futuro, senza ideologismi e senza barriere pregiudiziali. Mi auguro che questo libro sia letto in tutto il nostro Paese e anche in Germania. Sono certo che migliaia di persone si possano identificare nella storia dei suoi protagonisti e che tanti giovani possano trovare ispirazione da questa vicenda“.

Presente a portare un breve saluto finale e i complimenti all’autore, anche la presidente del Consiglio regionale, Donatella Porzi.

Il prossimo appuntamento con le presentazioni del romanzo “Nel segno dei padri” è domani, sabato 1 aprile, alle ore 18 al Museo S.Croce di Umbertide. Ne parleranno, oltre al sindaco Locchi, gli studiosi Gianni Bovini (Isuc) e Mario Tosti. “Nel segno dei padri” sta già riscuotendo grande successo di pubblico e critica, è stato presentato anche in numerosi istituti scolastici e ha trovato spazio nei giorni scorsi nelle cerimonie celebrative dell’Unesco per la Giornata mondiale della poesia a Roma.

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